Si è tenuta questa mattina la conferenza conclusiva del progetto “Azione 5: Un dono per la vita”, volto alla sensibilizzazione e all’informazione dei giovani sul tema della donazione delle cellule staminali emopoietiche. L’iniziativa è stata ideata dai ventidue club Rotary dell’area di Palermo, e si inserisce nell’ambito del progetto distrettuale “Protocollo Rotary Area Panormus” che si sviluppa attraverso aree tematiche differenti, come ad esempio lo sviluppo economico e comunitario, la sostenibilità ambientale, la pace, la prevenzione e la cura delle malattie. Queste sei aree tematiche si sono concretizzate in nove azioni per la comunità e tra queste proprio la numero 5, rivolta ai giovani liceali.
L’Azione 5 si è sviluppata nell’arco di circa cinque mesi, a partire dallo scorso ottobre, attraverso dieci incontri tenutisi nei quattro licei bagheresi e i restanti negli istituti secondari di secondo grado della città di Palermo e della provincia. L’intento è stato quello di informare i giovani riguardo la donazione di cellule staminali emopoietiche, quelle cellule cioè da cui hanno origine globuli rossi, globuli bianchi e piastrine: un semplice prelievo di sangue che può salvare una vita. Il trapianto di midollo osseo del resto si è rivelato fondamentale in caso di svariate patologie come leucemie, linfomi e mieloma. Così, attraverso le conferenze nelle varie scuole, si è tentato di sopperire a quello che è il divario, in ambito di donazione, tra l’Italia e le altre nazioni, con la Sicilia che purtroppo è l’ultima regione per risposta sul tema. La causa di numeri di donazioni così basse è probabilmente da ricercare nella disinformazione che può, sovente, scatenare inutili paure. Un progetto rivolto quindi ad un target giovane proprio perchè il registro nazionale dei donatori di midollo osseo è aperto ai ragazzi tra i diciotto e i trentacinque anni. Dieci assemblee tenutesi nelle scuole che hanno visto grande partecipazione e suscitato interesse che, si auspica, si concretizzi con un maggior numero di iscritti al registro dei donatori.
«In un’era in cui stragi, omicidi e guerre sembra abbiano annientato il valore della vita, ma in cui vi è ancora chi, per salvare gli altri, rischia se stesso, non si può non riflettere sull’importanza che può assumere un semplice prelievo di sangue per aiutare un altro individuo» – proprio sulla valenza umana, oltre che medico-scientifica, si è soffermato il dottor Vincenzo Accurso, presidente del Rotary club di Bagheria, durante la conferenza conclusiva di questa mattina. Da ematologo e protagonista degli incontri ospitati dalle scuole ha portato anche le testimonianze di molti pazienti che attraverso questo piccolo gesto sono sopravvissuti a malattie che altrimenti non avrebbero dato loro scampo. «Donare le cellule staminali dà un significato alla vita – ha ribadito Accurso, sottolineando come la donazione sia un input per riacquistare il vero valore della vita aiutando gli altri – Solo così si imparerà a rispettare se stessi e gli altri, e ad agire secondo coscienza».
L’incontro di stamani si è tenuto presso la “Sala Schembri” della residenza universitaria “Santi Romano” di Viale delle Scienze a Palermo, e ha visto il coinvolgimento, oltre che dei rappresentanti dei vari club Rotary dell’area Panormus, anche dei giovani membri dei club Rotaract. Ad aprire la manifestazione il presidente del club Rotary Palermo Ovest Mauro Faso, che ha coordinato tutto il progetto distrettuale; a seguire Michele Trupiano, presidente Rotaract di Bagheria; la delegata della zona Panormus Rotaract, Eleonora Delia; il dottor Vincenzo Accurso, che è anche responsabile di Azione 5; il dottor Roberto Bono che ha spiegato il trapianto del midollo con le ultime novità; il dottor Raimondo Mercenò, anche lui ematologo, intervenuto a nome dell’AIL.