Con l’accusa di tentata estorsione, è stato condannato a 4 anni di carcere Rosario La Mantia, 52 anni, della famiglia mafiosa di Bagheria.
La sentenza è stata emessa dal giudice per le udienze preliminari Guglielmo Nicastro, con il rito abbreviato.
La Mantia, difeso dall’avvocato Rosalia Zarcone, è stato ritenuto responsabile di avere cercato di farsi consegnare da una cooperativa il pizzo sull’appalto per il rifacimento delle piazze Garibaldi e Vittime della mafia. Le richieste erano di 30 mila euro nel settembre 2008 e 20 mila euro l’anno dopo.
Ma i titolari della cooperativa Saim che facevano i lavori non consegnarono nessuna somma di denaro.
Nella stessa indagine erano finiti Gioacchino Di Salvo e Domenico Bruno che sono stati prosciolti nell’udienza preliminare.
E’stata prescritta invece la posizione di un appuntato dei carabinieri, Calogero Cammalleri, che quando era in servizio nella stazione di Altavilla Milicia avrebbe parlato con alcuni indagati, ma non avrebbe agevolato Cosa Nostra.
Stessa decisione per Driss Mozdhir, di 29 anni, di origini tunisine, accusato di avere consegnato una pistola dalla canna rigata a un indagato per mafia. (M.D.S.)