Rimase schiacciato per la caduta improvvisa di un macchinario di 1500 chilogrammi che si stava spostando dalla falegnameria in cui stava lavorando in via Serradifalco.
Mario Di Salvo, 65 anni, morì sul colpo. I fatti si verificarono il 9 aprile del 2014.
A distanza di oltre un anno, il Tribunale di Termini Imerese ha condannato 4 persone considerate a vario titoli responsabili della tragedia.
Le indagini accertarono che l’uomo lavorava in nero per la ditta “Centroedile srl”.
La sentenza è stata emessa nei giorni scorsi dal giudice per le indagini preliminari Sabina Raimondo.
I 4 imputati hanno patteggiato la pena ricevendo la riduzione di un terzo.
La condanna finale è stata di 10 mesi e 20 giorni ed è stata emessa nei confronti di Federico la Licata, Giovanni Corvaia, Eustachio Tripoli e Alberto Mineo. La pena è stata sospesa.
Gli imputati erano difesi dagli avvocati: Rocco Chinnici, Renato Vazzana e Fabio Calderone.
Si sono costituiti parte civile la moglie dello sfortunato Di Salvo e i 4 figli.
A difenderli sono stati gli avvocati Letizia e Vincenza Scardina.
Gli imputati sono stati anche condannati a pagare le spese processuali.
Per via del patteggiamento, il giudice non ha potuto pronunciarsi sul risarcimento per le parti civili che potranno comunque avviare una causa civile in un secondo tempo.
Le indagini avrebbero accertato che l’operaio
perse la vita perché i lavori non vennero eseguiti secondo le norme di sicurezza.
Quel giorno, Mario Di Salvo, si trovava all’interno della falegnameria in via Serradifalco, per effettuale il trasloco dei macchinari in un altro locale, sempre a Bagheria.
L’incidente in cui perse la vita, si verificò intorno alle 15,30.
L’uomo, insieme ad altri operai, aveva imbracato con delle fasce il pesante macchinario chiamato “strettoio” del peso di 1.500 chilogrammi, utilizzato per le incollature delle porte.
Il grosso macchinario in ferro, non riuscì a superare il gradino di ingresso, incominciò ad oscillare e si staccò dalle imbracatura, rovinando addosso all’uomo.
Mario Di Salvo rimase schiacciato. Venne soccorso dagli altri operai e dalle persone che nel frattempo erano accorso sul posto. Ma a nulla valsero i tentatiti di salvarlo. Morì sul colpo.
Sul posto arrivò anche un’ambulanza, ma i sanitari non poterono fare altro che constatare il decesso dell’uomo.
I carabinieri avviarono le indagini e venne aperto un fascicolo dal Tribunale di Termini Imerese.