Compie un anno il centro di arredo solidale, nato presso la Comunità parrocchiale “San Giovanni Bosco” grazie all’intervento dell’associazione “Agape”, e curata in collaborazione con l’associazione “Nuovi Bagheresi”.
“Questo primo anno di attività -si legge in una nota della comunità parrocchiale San Giovanni Bosco, l’Associazione Agape e l’Associazione Nuovi Bagherese- si è rivelato intenso e caratterizzato da quel senso di pienezza e gratificazione, che può sorgere soltanto dal compiere opere di bene con gratuità e volontà di donare se stessi.”
Nel primo anno di attività Circa 28 sono state le donazioni di suppellettili ed elettrodomestici utilizzati ed in buone condizioni, che hanno contribuito ad arredare e rendere più confortevoli le abitazioni di 57 famiglie di Bagheria e dei comuni del comprensorio: in media sono stati circa 200 i cittadini che hanno potuto beneficiare del servizio.
“Dietro questi numeri -continua il comunicato- c’è il profondo e costante impegno di una Comunità parrocchiale da sempre attiva nel sociale, supportata nell’iniziativa da un gruppo di giovani volenterosi, che insieme hanno potuto sperimentare l’immensa gratificazione che scaturisce dal porsi al servizio del prossimo,con la consapevolezza che un sorriso ed un ringraziamento sincero da parte di chi viene aiutato costituiscono il più grande dei compensi.
Con questo spirito siamo andati avanti anche dopo la chiusura per inagibilità dei locali che ospitavano, il servizio, raccogliendo le numerose segnalazioni pervenuteci ed intervenendo con tempestività a sostegno delle famiglie che chiedevano il nostro supporto. Con amarezza abbiamo constatato, anche in questo caso come nei confronti di tante altre problematiche che affliggono Bagheria, la perdurante assenza delle istituzioni, più volte sollecitate per la disponibilità di altri locali che potessero ospitare l’iniziativa (volgendo soprattutto lo sguardo ai numerosi beni confiscati ed affidati al Comune), e che anche in questa occasione mostrano la propria refrattarietà verso il sostegno ad un servizio che potrebbe rappresentare un vanto per l’ente comunale nelle politiche del “IV settore”.
Tuttavia nemmeno questo ci ha fermati, ed anzi rappresenta ad oggi una spinta in più per continuare il nostro servizio e potenziarlo ulteriormente, alimentando quella che è stata una luce di solidarietà e che potrebbe divenire un faro costante per il territorio nell’ambito delle politiche sociali. Auspichiamo, inoltre, una maggiore sensibilità dell’Amministrazione, della politica, degli operatori del settore ed anche dei cittadini, perché la generosità e la fratellanza non sono e non devono essere soffocate e limitate in alcun modo, necessitando anzi di essere alimentate giorno dopo giorno fino a trasformarsi in fiamma inestinguibile che rappresenti il principale antidoto alla crisi sociale dei nostri tempi.”