Altre due ordinanze di demolizione di opere abusive.
A disporle è stata l’amministrazione comunale.
Si tratta di lavori realizzati in totale assenza di autorizzazioni, che dovranno essere demoliti, e dovranno quindi essere ripristinati i luoghi di origine. Sono due le ordinanze di demolizioni disposte negli ultimi giorni.
La prima ordinanza si riferisce ad alcune opere abusive consistenti nella chiusura di una terrazza su un edificio esistente, composto da 3 piani, nel centro urbano.
Il proprietario aveva realizzato una copertura di circa 100 metri quadrati, costituita da travi lamellari, tavole in legno sormontate da guaina canadese. La copertura poggia su travi in legno lamellare che poggiano su 3 muri appositamente realizzati.
Sono stati inoltre realizzati dei pilastri in legno poggiati sui muri di parapetto che separano la superficie sporgente dei balconi con quella del terrazzo, formando delle ampie pareti finestrate chiuse con infissi in alluminio.
Il proprietario ha inoltre ricavato 3 aperture per l’accesso ai balconi, complete di infissi, persiane e vetri. L’interno risulta allo stato grezzo, privo di pavimenti, impianti e servizi. Il proprietario dovrà demolire le opere abusive entro 90 giorni dalla notifica dell’ordinanza di demolizione. Se non dovesse farlo, sarà il Comune ad effettuare la demolizione delle opere abusive che eleverà anche una multa da 2 mila a 20 mila euro.
La seconda ordinanza di demolizione riguarda alcuni lavori realizzati in un locale adibito a negozio di abbigliamento.
Si tratta della sostituzione della recinzione condominiale in ferro e dei cancelli di ingresso, sempre in ferro, in corrispondenza del prospetto principale per circa 50 metri lineari. All’interno dell’attività commerciale è stata riscontrata una diversa distribuzione della superfice, rispetto ai grafici di progetto originali presentati al Comune, con la suddivisione della superfice con pareti in cartongesso.
L’autore degli abusi dovrà ripristinare i luoghi d’origine entro sessanta giorni dalla notifica del provvedimento e inoltre pagare una multa di 2 mila euro.
La settimana scorsa è stata emessa un’altra ordinanza di demolizione riguardante l’accorpamento di due manufatti e relativa ristrutturazione, avvenuta nel periodo compreso fra il 16 marzo 1985 ed il 31 dicembre 1993, lungo il litorale Aspra Mongerbino. Il proprietario aveva presentato domanda di sanatoria il primo marzo 1995, ma l’amministrazione dell’epoca aveva rifiutato la richiesta di sanatoria.
A nulla è servito avere accertata l’esistenza di un nucleo edilizio originario, ossia un bugalow dal diametro di 5-6 metri circa, in epoca antecedente la legge nazionale del 1976 che vieta la costruzione assoluta entro i 150 metri dalla battigia.
L’abusivismo edilizio continua ad essere una piaga sociale a Bagheria. Complessivamente sono state 8 mila le pratiche presentate. Il Comune nel 2014 inviò 4700 lettere ad altrettanti bagheresi che avevano la pratica in sanatoria in corso, invitandoli a regolarizzare la loro posizione. Negli ultimi mesi sono circa 15 le ordinanze di demolizioni firmate dal sindaco. Sono molti i bagheresi che hanno potuto godere di 3 sanatorie che sono state approvate nel 1984, nel 1995 e nel 2000.