Ha appena la licenza elementare, da pochi giorni ha compiuto 90 anni e domani, domenica, alle ore 17.30 a villa Butera, sede istituzionale del Comune presenterà il suo volume di poesie “Biddizzi rari”, un titolo che Antonino Lo Piparo ha scelto non a caso in quanto porta il nome della poesia che ha dedicato alla sua amata sposa Rosa. La raccolta è stata curata dal nipote Antonino Lo Piparo, ed è edita dal Circolo culturale “Giacomo Giardina”. Domenica il “poeta contadino”, conosciutissimo in città per le sue numerose performance in occasione di eventi culturali, illustrerà componimenti e memorie della Sicilia degli anni ’60 per regalare immagini della quotidianità ed abitudini del lavoro agreste, abbinati alla natura paesaggistica di quegli anni. Nel corso della manifestazione culturale, patrocinata dall’amministrazione comunale, Lo Piparo sarà accompagnato dal cantastorie siciliano Paolo Zarcone e dagli arrangiamenti musicali dalla pianista Laura Castronovo.
Previsti gli interventi del sindaco Patrizio Cinque, del parroco della parrocchia del Santo Sepolcro, don Filippo Custode, del presidente e della vice presidente del circolo culturale “Giacomo Giardina”, Giuseppe Bagnasco e Paola Galioto, dell’editore e scrittore Tommaso Romano e di Martina Rizzo e Raimondo Mineo due alunni della scuola “Ciro Scianna” dove il poeta ha presentato la sua produzione artistica.
“Sono gioioso perché nella mia vita ho scelto la natura e i bei giardini che circondano Bagheria – afferma – il cui profumo della zagara un tempo inondava il paese.
Oggi purtroppo gli uomini hanno rovinato l’economia bagherese portando la più squallida miseria ecco perché non si ride più”. Antonino Lo Piparo è nato a Bagheria il 5 settembre 1927, il più grande centro della Provincia di Palermo noto per aver dato i natali a grandi personaggi del mondo dell’arte e della cultura quali Renato Guttuso, Peppuccio Tornatore e Ignazio Buttitta, poeta, con il quale si confrontò con componimenti in lingua siciliana. Conseguita la licenza elementare si dedica al lavoro nelle campagne, lavoro svolto con gran passione come giardiniere molto apprezzato in tutta la provincia di Palermo. Il suo amore per la famiglia, la natura ed il creato sono il “fil rouge” delle sue poesie, tutte composte in dialetto siciliano.
La sua attività poetica inizia negli anni ‘60, quando emigra in Svizzera in cerca di lavoro, all’estero, irresistibilmente attratto dalla poesia, inizia a scrivere i primi componimenti ispirati alla vita di emigrante e alla bellezza della terra natia, dipingendo in gergo popolare quadretti di vita e luoghi siciliani. Tanti sono i riconoscimenti, le segnalazioni di merito e i premi d’onore conseguiti.
È socio fondatore dell’associazione culturale “Giacomo Giardina” dal 1994 e negli ultimi anni si è dedicato, con la prontezza di spirito che lo contraddistingue, anche al teatro, interpretando svariati ruoli come attore protagonista in oltre 15 commedie popolari, sempre in dialetto siciliano.