16 consiglieri comunali, con un documento ufficiale, sostengono di “non sentirsi più rappresentati dal Presidente e dal Vice presidente del Consiglio, i quali non assicurano più il ruolo di indipendenza ed imparzialità”.
La nota è stata sottoscritta da: Antonio Prestigiacomo, Antonino La Corte, Rosario Giammanco, Gino Di Stefano, Domenico Di Stefano, Angelo Puleo, Maurizio Lo Galbo, Filippo Maggiore, Michele D’Amato, Paolo Amoroso, Pietro Aiello, Francesco Gurrado, Domenico Prestigiacomo, Pietro Di Quarto, Antonio Chiello e Maria Grazia Lo Cascio.
I consiglieri comunali motivano la loro presa di posizione, sottolineando che nella seduta consiliare del 6 agosto scorso, in cui si doveva discutere l’approvazione dello statuto e dell’atto costitutivo della S.R.R. (società regionale sui rifiuti), durante la discussione generale, il consigliere comunale Gaetano D’Agati aveva chiesto la sospensiva dell’atto in discussione e che la Presidenza aveva accolto la richiesta, sottolineando che era possibile secondo il Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale.
I 16 consiglieri comunali, sottolineano che “la suddetta disposizione non poteva trovare applicazione atteso che era stata già aperta la discussione generale e che la Presidenza avrebbe potuto applicare solamente l’articolo 53 del suddetto regolamento, il quale prevede espressamente che “in qualsiasi momento della discussione …il consiglio può sospendere e rimettere all’esame delle commissioni consiliari competenti l’atto in discussione purchè ne rendano conto in una successiva seduta del consiglio e comunque entro 10 giorni”.
I consiglieri comunali sottolineano che non ha voluto dare la parola ad altri consiglieri comunali “in spregio al regolamento ed alle comuni regole di democrazia, si rifiutava di concedere la parola ai consiglieri di minoranza”.
Per questi motivi non si sentono più rappresentati dal presidente (Caterina Vigilia) e dal vicepresidente (Antonio Scaduto).
I 16 consiglieri comunali hanno quindi chiesto la convocazione di un nuovo consiglio comunale per continuare la discussione interrotta.