Vespri e infiorata alla festa ad Aspra.
Ha avuto luogo anche la cerimonia d’insediamento dei nuovi gestori della Confraternita Maria Santissima Addolorata, i quali erano già stati eletti lo scorso maggio, ma tenevano particolarmente a celebrare questo nuovo mandato durante la festa della Santissima Vergine Addolorata. L’associazione di fedeli infatti – ci racconta Giacomo Bongiovanni, presidente rieletto di quest’ultima – risulta fondamentale per la chiesa, è attiva durante tutto l’anno e ancor di più nel periodo di festa, momento durante il quale i membri affiancano il parroco cosicché i festeggiamenti riescano nel migliore dei modi.
Padre Vincenzo a tal proposito racconta: “nel 1600 nella nostra comunità veniva venerata l’Immacolata e la chiesa nasceva unicamente come cappella appartenente a Villa Pia; il culto dell’Addolorata si diffonderà poi a seguito di un tragico evento: i pescatori si trovavano a largo per una battuta di pesca quando si verificò una tempesta, allora essi invocarono la Vergine Addolorata e riuscirono a salvarsi. Da ciò si pensa sia nato il rito che oggi perdura e che, durante la festa, diviene un momento importante anzitutto in riferimento alla fede, ma anche dal punto di vista sociale e comunitario, in quanto occasione di aggregazione.”
A seguito di ciò, presso la piazza – cosiddetta “baglio” – della stessa chiesa, si è tenuta la preparazione della IX edizione dell’ “infiorata asprense”, la cui fautrice è Silvana Bordonaro che, ormai nove anni fa, ha deciso di adoperarsi per compiere un omaggio spirituale alla Beata Vergine. In seguito si affiancherà a lei Giusy Sanfilippo, che ancor’oggi le dà una mano per le medesime motivazioni. Ci dice Silvana, per illustrare il loro originale lavoro: «è stata chiamata infiorata, ma in realtà fiori non ce ne sono quasi mai stati», la Vergine infatti viene realizzata ogni anno con nuovi materiali: dalla sabbia, ai fondi del caffè, alle conchiglie che rimandano al mare come fonte di sostentamento, ecc. Inoltre, sottolinea Giusy: «il termine più consono sarebbe cycle specific, poiché i materiali utilizzati per realizzare la nostra immagine si adattano di volta in volta alla situazione generale che si presenta sul territorio».
Quest’anno le due fedeli, per strutturare questa bizzarra e atipica “infiorata”, hanno deciso di utilizzare come base i fogli di giornale in riferimento alla figura della donna, la quale, su questi ultimi, compare generalmente per due tristi motivi: dopo che si è verificata una violenza o per essere “chiacchierata” dai lettori. Ci dice Giusy: «una donna è costantemente sottoposta alle chiacchiere del popolo, quest’anno abbiamo infatti deciso di utilizzare le lamette per realizzare il petto dell’Addolorata, cosi da rappresentare non solo il dolore patito della Madonna, ma anche un chiaro rimando alla violenza di genere e quindi all’aspetto sociologico della questione»; e continua: «noi, in quanto autrici dell’opera, la motivazione profonda la conosciamo bene, ma quest’anno non vogliamo fungere da suggeritori in quel che, per ogni abitante, rappresenta la patrona di questa piccola comunità». Infatti, Giusy e Silvana sono solite pubblicare sulla pagina social una relazione che accompagni le foto e spieghi i motivi per i quali si sono voluti utilizzare determinati materiali piuttosto che altri, ma quest’anno hanno deciso di non farlo, proprio perché – ci dice la Sanfilippo – è giusto lasciare a chiunque la visioni una propria libera interpretazione, che non sia inquinata dal significato impresso dell’autore. Insomma, si tratta di una particolarissima iniziativa, scaturita da un atto di pura fede e che testimonia, ancora una volta, quanto la patrona di Aspra sia sentita e adorata da coloro che popolano questa vivace borgata.