Nel panorama culturale di Aspra emerge la figura di Antonella Sardina, impiegata statale per trentasette anni, oggi in pensione e scrittrice appassionata, dedita alla conservazione dei ricordi e delle tradizioni della sua amata borgata. Con i due libri pubblicati nel 2014 e nel 2022, Antonella ha saputo catturare l’essenza di Aspra attraverso le proprie abitudini da bambina, in un’infanzia ormai perduta, ma di cui fa tesoro e che tiene a tramandare.
La sua fonte d’ispirazione risiede nella vasta letteratura, che legge con fervore. Spesso si ritrova a trascrivere i passaggi più suggestivi dei libri che ama, riconoscendo la bellezza delle parole altrui e lasciandosi ispirare per i suoi racconti. Ci dice lei stessa: “È un’importante eredità di cultura che proviene dai grandi scrittori e mi aiuta ad ispirarmi, perché spesso ciò che vorremmo esprimere è stato detto meglio da altri, e per questo non va in alcun modo modificato”.
Nei suoi scritti, Antonella rivive l’infanzia trascorsa ad Aspra, descrivendo le vie e le strade di un tempo ormai passato: il suo primo libro, “In giro per il mio paese per non dimenticare”, ricorda le vie e le strade com’erano una volta, i negozi e le botteghe che non ci sono più da tempo, seppur partendo sempre da racconti e ‘marachelle’ di una bambina nata e cresciuta in questa borgata. Inoltre, ci racconta l’autrice, che l’immagine posta sulla copertina è stata disegnata da Rosalia Biondolillo e raffigura due bambine all’interno del ‘paesello’ cui siamo tanto affezionati, evocando nostalgia per un’epoca passata.
L’immagine che incornicia il secondo libro, “I ricordi di una bambina in un mondo cambiato”, presenta invece un disegno autobiografico, realizzato da Antonella stessa, che la ritrae adolescente e intenta alla lettura di una rivista degli anni ’60. Ci dice Antonella: “Con questo disegno vorrei far passare il messaggio che i ricordi vanno tutelati, conservati, tramandati: quel che è stato e non è più rappresenta una tradizione di grande valore di cui dovremmo fare tesoro per sempre”.
Entrambi i libri sono comunque scritti in prima persona, come fossero racconti. A proposito di ciò, Antonella racconta i propri obiettivi: “Io leggo tanto, e alcuni libri, in particolare, mi portano lontano nel tempo: rivivo in quello che c’è scritto momenti spensierati della mia vita… Altri, ancora, mi aiutano a colorare con fotografie o frasi i miei racconti. Per questo vorrei ringraziare chi (direttamente e indirettamente) mi dà questa possibilità. Spero che, come me, possiate tramandare ciò che scrivo alle nuove generazioni, come hanno fatto i libri di favole con noi, seppur con una differenza: loro ci hanno fatto sognare con regine, principi, castelli e fate; io m’impegno invece per far ricordare il nostro vissuto, sperando di riuscire, almeno un po’, a raccontarlo e far sognare proprio come dentro una favola”.
Nonostante abbia già pubblicato due libri, Antonella non ha terminato il suo percorso di scrittrice. Continua, infatti, a raccogliere ogni tipo di esperienza e riflessione, preparandosi per nuovi progetti letterari. Tra questi, ci dice lei stessa, si prefigura la stesura di un libro sulle esperienze degli emigranti di Aspra, così come un’indagine sulla gioia e le sfide di essere nonni.
Insomma, con la sua scrittura coinvolgente e autentica, Antonella Sardina continua a tramandare le storie e i valori della propria comunità, incantando i lettori con le sue parole cariche di ricordi ed emozioni.