Sono stati resi noti i nomi degli arrestati nell’operazione “Milicia Violenta” messa a segno questa mattina dai carabinieri della compagnia di Bagheria.
Ruolo centrale di una serie di rapine nella zona tra Altavilla Milicia è stato svolto da Umberto Guagliardo, arrestato nel maggio 2013 nell’ambito dell’operazione antimafia “Argo” ed attualmente detenuto.
Guagliardo si adoperava anche per creare, con il supporto di Vincenzo Urso, una propria banda, con alcuni giovani senza scrupoli provenienti dall’hinterland palermitano, disponibili a rapine e furti per facili guadagni, anche con l’uso di armi.
Il Tribunale di Termini Imerese, su disposizione del Gip Angela Lo Piparo, ha emesso 6 misure cautelari e 8 persone denunciate, tra cui 5 minori all’epoca dei fatti contestati, per i reati di rapina, furto, porto abusivo di arma da fuoco e ricettazione.
– Umberto Guagliardo, già detenuto, Vincenzo Urso, Salvatore Binario e Giuseppe Rio (quest’ultimo già arrestato nel novembre 2013 per altra tentata rapina ed attualmente agli arresti domiciliari);
– Gianluca Genualdi, nei cui confronti sono stati disposti gli arresti domiciliari;
– Salvatore Guagliardo, al quale è stato imposto l’obbligo di presentarsi tutti i giorni alla Stazione Carabinieri di Altavilla Milicia.
(Nelle foto dall’alto verso destra: Salvatore Binario, Gianluca Genualdi, Umberto Guagliardo, Giuseppe Rio e Vincenzo Urso)
Le indagini, condotte dai militari della Compagnia di Bagheria e dirette dalla D.D.A. di Palermo (Dott.ssa Francesca Mazzocco e Dott.ssa Caterina Malagoli) e dalla Procura di Termini Imerese (Dott. Bruno Brucoli e Dott. Francesco Gualtieri), hanno consentito, in particolare, di fare luce su una serie di furti e rapine, anche in abitazione, commessi nel periodo gennaio-aprile 2012 da un gruppo di giovani, alcuni dei quali minorenni all’epoca dei fatti, nei comuni di Altavilla Milicia, Trabia e Palermo. Tali episodi, nel corso dei quali erano state asportate anche armi da fuoco, avevano presentato sin da subito forti elementi di analogia sia per modalità commissive, consistenti in una particolare violenza ed efferatezza, che per le vittime colpite, quasi tutte appartenenti alla fascia c.d. “debole” degli anziani soli ed indifesi.
L’attività svolta consentiva di ricostruire il ruolo cruciale svolto da Umberto Guagliardo, poi tratto in arresto nel maggio 2013 nell’ambito dell’operazione antimafia “Argo” ed attualmente detenuto. Questi, nel medesimo periodo in cui era picciotto di fiducia del reggente della famiglia mafiosa di Altavilla Milicia, si adoperava anche per creare, con il supporto di Vincenzo Urso, una propria cerchia di picciotti, rappresentata da giovani senza scrupoli provenienti dall’hinterland palermitano, disponibili a rapine e furti per facili guadagni, anche con l’uso di armi. L’esistenza di tale legame operativo – dato indubbiamente allarmante registrato dai militari – esercitato da GUAGLIARDO e URSO, sia nei confronti dei propri fratelli, talvolta utilizzati come vedette, che sui “bambini”, chiamati così dai due perché minorenni o poco più, si concretizzava nella consumazione dei seguenti reati, ora compiutamente ricostruiti dalla polizia giudiziaria:
– la rapina a mano armata ai danni di una Tabaccheria sita a Palermo in via Del Visone, commessa il 27.3.2012 da Guagliardo Umberto, Urso Vincenzo, Binario Salvatore, Geraci Domenico (quest’ultimo tratto in arresto in flagranza di reato) e B.S. minorenne;
– la rapina in abitazione commessa da Guagliardo Umberto, Urso Vincenzo e Rio Giuseppe ai danni di un anziano residente ad Altavilla Milicia, nel corso della quale alla vittima, minacciata con un coltello, erano stati sottratti tre fucili, uno dei quali successivamente recuperato e sequestrato dai militari a Di Franco Nunzio;
– la rapina commessa da Urso Vincenzo e Rio Giuseppe ai danni di una anziana residente ad Altavilla Milicia, che era stata scaraventata a terra e minacciata con un coltello, mentre le venivano sottratti gioielli, soldi e buoni fruttiferi
– il furto commesso in abitazione, ai danni di un’anziana signora, commesso da Guagliardo Umberto e Urso Vincenzo, nel corso del quale erano stati asportati, dopo aver fatto effrazione della porta d’ingresso, oggetti di valore e denaro contante;
– il porto illegale di un’arma da fuoco – ovvero di un fucile sottratto durante un furto in abitazione – da parte di Raffaele Catanzaro, Nunzio Di Franco e Umberto Guagliardo. In particolare, dai dialoghi intercettati emerge una preoccupante dimestichezza nell’attività illegale di compravendita di armi da sparo da parte del Catanzaro, che afferma di aver venduto una Glock, ed addirittura propone in vendita dell’esplosivo;
– il furto, da parte di Genualdi Gianluca e dei i minori A.I. e P.S., di alcune grondaie in rame poi rivendute da Guagliardo Umberto, Guagliardo Salvatore e Urso Vincenzo;
– il furto di circa 300 m di cavo in rame della palificazione Telecom, commesso da Guagliardo Umberto, Urso Vincenzo, Guagliardo Salvatore ed Urso Mario in contrada Passo del Landro di Altavilla Milicia;
– il furto di un motociclo BMW, asportato da un’abitazione a Trabia da Guagliardo Umberto, Urso Vincenzo, Binario Salvatore, Genualdi Gianluca, assieme ai due minorenni A. I., all’epoca dei fatti 17enne, e P.S., all’epoca 15enne;
– il furto in un villino di Altavilla Milicia commesso da Guagliardo Umberto, Genualdi Gianluca e il minore A. I., all’epoca dei fatti 17enne, nel corso del quale veniva sottratto un televisore, successivamente rivenduto;
– la ricettazione di un ciclomotore Piaggio Beverly, rubato a Palermo ma rivenduto ad Altavilla Milicia da Guagliardo Umberto, Urso Vincenzo, Binario Salvatore e i minori R.S.G., all’epoca dei fatti nemmeno 14enne e B.S. 16enne.