La Cassazione riapre il caso sull’omicidio di Vincenzo Urso, avvenuto la sera del 25 ottobre 2006 ad Altavilla Milicia. Ad essere accusati di essere i mandanti dell’omicidio sono stati Francesco e Andrea Lombardo, padre e figlio, 61 e 35 anni (attualmente in carcere), accusati da alcuni pentiti di mafia, fra cui i bagheresi Sergio Flamia e Antonino Zarcone.La Cassazione non è del tutto convinta delle dichiarazioni dei pentiti sul quanto accaduto il 25 ottobre 2006.
I Lombardo restano in carcere per conoscere il pronunciamento del tribunale del riesame sulla custodia cautelare. I due sono inoltre detenuti per altre accuse, entrambi, infatti, sono stati condannati nell’ambito del processo Reset.
Urso, imprenditore edile, quella notte stava rientrando a bordo della Volkswagen Tuareg in via Ragusa, quando venne ucciso da una scarica di proiettili calibro 7.65.
I Lombardo sono stati accusati dai pentiti di essere i mandanti dell’omicidio.
Secondo i pentiti, una delle colpe di Urso sarebbe stata quella di avere interrotto il legame sentimentale con la figlia di Lombardo.
Un altro motivo alla base dell’omicidio sarebbe l’indebita concorrenza lavorativa posta in essere dall’Urso a discapito dei Lombardo, i quali, come la vittima, svolgevano l’attività imprenditoriale di “movimento terra” nella zona di Altavilla Milicia. A questo, si aggiungeva il forte risentimento nutrito da tutta la famiglia Lombardo nei confronti di Vincenzo Urso, a seguito della rottura unilaterale del fidanzamento con la figlia di Francesco Lombardo.
Francesco Lombardo è stato anche coinvolto anche nell’indagine antimafia “Argo” ed il 9 febbraio 2015, all’esito del giudizio abbreviato, è stato condannato alla pena di 14 anni di reclusione, per essere stato, fino al 30 ottobre 2012 (data del suo arresto per un episodio di estorsione aggravata) esponente della famiglia mafiosa di Altavilla Milicia.
Il figlio Andrea, il 5 giugno 2014, è stato arrestato nell’ambito dell’operazione antimafia “Reset”, per aver partecipato alla riorganizzazione della famiglia mafiosa di Altavilla Milicia; lo stesso, il 19 novembre 2015, sempre a seguito di giudizio
abbreviato, è stato condannato alla pena di anni 6 e mesi 10 di reclusione.