Si è celebrato ieri la seconda udienza sulla morte della giovane Roberta Siragusa, la 17enne trovata morta a Caccamo il 24 gennaio dello scorso anno. Unico imputato Pietro Morreale, il fidanzato dell’epoca.
Durante l’udienza sarebbe venuto fuori che il giovane, in prigione da un anno e che non ha mai confessato, avrebbe cercato di depistare le indagini.
Durante l’udienza sono stati sentiti i primi testimoni per cercare di ricostruire cosa è avvenuto quella notte.
Pietro Morreale alle 7.37 ha iniziato a mandare messaggi al telefono di Roberta, cercando, quando la ragazza era sta già morta.
“Viii”, Viii”, “Viii”, Amoooo”, “Cazzo Fai”, “Non ho potuto dormire”, “Mi hanno fatto 1000 chiamate tua madre e tuo frate”, “Dove sei”, 1 ora di sonno ho”, “Dove cazzo sei”.
Ma Roberta era già morta, bruciata nei pressi del campo sportivo di Caccamo e subito dopo gettata in un burrone nella parte alta del paese.
Durante l’udienza sono stati sentiti il luogotenente dei carabinieri Alessio Cuccia, comandante della stazione di Caccamo, il brigadiere Michele Del Gaudio in servizio a Caccamo e il tenente della Compagnia dei Carabinieri di Termini Imerese Nicola De Maio. Presenti gli avvocati della famiglia Sergio Burgio e Giuseppe Canzone e il difensore di Pietro Morreale, Gaetano Giunta.
Il maresciallo Cuccia ha riferito di avere avuto il primo contatto con Pietro Morreale che si trovava in compagnia del padre Ivan davanti alla caserma dei carabinieri di Caccamo.
Il fidanzato avrebbe riferito al maresciallo che Roberta dopo una lite si sarebbe data fuoco utilizzando della benzina che si trovava all’interno della propria autovettura. Un racconto che sarebbe stato smentito dallo stesso padre Ivan che aveva riferito ai carabinieri che il figlio era rientrato a casa alle quattro ed era sotto shock e ce che per la morte di Roberta era pure svenuto. Da quel momento sono iniziate le ricerche del corpo della giovane che veniva trovato a Monte Rotondo.
A ritrovarlo lo stesso maresciallo Cuccia. Il corpo in parte carbonizzato di Roberta seminuda riversa sulla roccia. Nel dirupo dove è stato trovato il corpo non c’erano tracce di incendio. Il corpo come mostrato dalle immagini del sistema di video sorveglianza nei pressi del campo di calcio era stato dato alle fiamme lì.
La nuova udienza si terrà la prossima settimana.