I carabinieri del reparto operativo di Agrigento hanno eseguito 29, dei 30, fermi disposti dalla Dda di Palermo a carico di agrigentini e nisseni accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di droga, detenzione ai fini di spaccio; tentata estorsione e associazione mafiosa.
Quattro di loro si trovano già in carcere mentre tre sono all’estero. La cattura dunque è scattata per 23 persone. Contestati anche diversi danneggiamenti, ma anche il favoreggiamento personale. I provvedimenti sono stati notificati ad Agrigento, Porto Empedocle, Favara e Canicattì, ma anche a Gela.
Fra i fermati vi sarebbero anche nominativi di un certo peso per l’Agrigentino, come Fabrizio Messina, ritenuto boss dell’omonima famiglia di Porto Empedocle e fratello dell’ex latitante Gerlandino; Gaetano Licata, Pietro Capraro, Guido Vasile ed il figlio Nicolò di Villaseta, Domenico Blando e Carmelo Fallea di Favara, vicino ai clan locali e due Messina Denaro di Castelvetrano tra le persone arrestate e poi giovani gelesi, palermitani e canicattinesi.