La guerra è finita da pochi mesi, anche a Bagheria la vita riprende lentamente, molte famiglie sono allo stremo, ritornano i nostri soldati che si sono battuti eroicamente. I morti sono tanti e i mutilati ancora di più. La vittoria ottenuta genera un certo entusiasmo e tutti si danno da fare per riprendere le normali attività lavorative. Dopo quattro anni si ritorna a programmare la festa di San Giuseppe.
Il giornale L’Ora del 7-8 gennaio 1919 riporta la notizia (firmata dal corrispondente Elen) di una cospicua elargizione del commerciante Mariano Scardina del valore di lire cinquecento da sorteggiarsi in cinque premi per gli orfani nativi di Bagheria.
Il pittore Domenico Quattrociocchi (Bagheria 24 maggio 1872 – Roma 18 aprile 1941) è all’apice della sua popolarità. Il giornale L’Ora del 14-15 gennaio 1919, in terza pagina, gli dedica un lungo articolo curato dal critico d’arte Carlo Siviero, il quale tra l’altro annota:
…“Cosi la “parola nuova” ch’egli cercava da tanto tempo gli svelò segreti di vita e di luce; e nel silenzio di Bagheria sgorgarono dalla tavolozza note nuove. Furono pennellate limpide, larghe, gioiose, succose, sintetiche, agili, abili che si seguirono sulle tele con ritmo incalzante, febbrile; sonate in “toni minori” dove la ricchezza dei grigio-viola, dei grigio-perla e dei rosa scialbi s’intrecciò alle note argentate degli olivi pallenti, mettendo in valore la saldezza smaltata dei verdi dileguanti all’orizzonte in un “crescendo” di variazioni sulla medesima nota fondamentale, come la traduzione cromatica del canto di un usignolo”.
Nel mese di febbraio 1919, ricorrendo l’anniversario dell’apparizione della Madonna di Lourdes, si svolge nella nostra città un triduo in suo onore.
Riporta L’Ora del 25-26 febbraio 1919 a firma del corrispondente Elen – Improntato alla sacra esultanza dell’ora che volge, è riuscito il triduo in onore della Madonna di Lourdes nella nostra artistica chiesa del SS. Sepolcro, sempre prima a saper fondere in un palpito unico il sentimento patrio e quello religioso. Anche questa volta le feste in onore della Madonna sono state plasmate del più ardente patriottismo. A Maria di Lourdes si sono innalzate le laudi di ringraziamento per la vittoria nostra, sono scritte con la fede calda e vibrante in tutti i cuori le speranze di una pace lunga, duratura e prospera che faccia dimenticare agli uomini e al mondo il sangue della tragedia che per quattro lunghi anni vissero. Interprete dei sentimenti della moltitudine pregante è stata la parola suadente, fascinatrice, colorita dell’oratore P. Gerardi dei Conventuali di Palermo, mentre ancora una volta vada lode al Rettore della Chiesa R. P. Raspante nonché al Superiore della Congregazione signor Di Bernardo sempre solerti nelle loro splendide iniziative.
Per il Teatro Rotolo – da L’Ora del 4-5 marzo 1919 – Bagheria, febbraio – (Elen) – Degno di lode e di considerazione è l’incremento che in questi ultimi tempi ha avuto il piccolo Teatro Rotolo. E giacché anche note compagnie cominciano ad allietarne il pubblico, è unanime il desiderio dell’amplificazione del palcoscenico per il quale occorre il consenso del Comune perché conceda la chiusura di quel teatrino del vicolo retrostante, sbocco di via che per niente favorisce il pubblico, senza apertura ed assolutamente intransitato.
Geniale è il programma che attualmente la compagnia siciliana diretta da Nino Zappalà svolge seralmente, sebbene il palcoscenico sia poco adatto. La cittadinanza ha fiducia che il comune non vorrà opporsi a che l’unico ritrovo cittadino sia adattato a spettacoli di maggiore importanza.
Festa patronale – da L’Ora del 7-8 giugno 1919 – Bagheria, giugno (Giro) – Dopo quattro anni, Bagheria ha festeggiato solennemente il suo patrono San Giuseppe. Il programma dei festeggiamenti, preparato con gusto finissimo dal Comitato, è stato svolto in maniera inappuntabile.
Le tradizionali corse dei cavalli, lungo il Corso Butera, l’illuminazione sfarzosa, il lancio dei palloni simbolici, i concerti musicali dati al pubblico dalla Banda Militare del 6° Fanteria, diretta dal Maestro Sardo e dalla Banda Municipale di Bagheria, diretta dal valoroso Maestro Ficano, hanno richiamato in città, molte migliaia di persone venute da Palermo e dai paesi del Mandamento, con treni speciali. La processione è riuscita imponentissima; come imponente è stato il tradizionale Volo degli Angeli. I fuochi artificiali hanno chiuso la festa.
Corrispondenza postale – Tutti i cittadini, ma soprattutto i commercianti e gli industriali lamentano i ritardi nella consegna della corrispondenza, per lo scarso numero di personale addetto. Se ne fa portavoce il giornale L’Ora del 6-7 luglio 1919 con un articolo firmato Girondo ( Giuseppe Rotondo) che scrive: – Il funzionamento dell’Ufficio di Bagheria lascia molto a desiderare, perché i suoi pochi impiegati sono soffocati dalle enormi esigenze del servizio. Il paese che conta circa trentamila abitanti ha appena tre fattorini, i quali non riescono a distribuire la grande quantità di posta in arrivo, nonostante gli sforzi che compiono, esorbitando dalla giusta misura dei loro doveri. Omissis. Ad Aspra manca una succursale che possa ricevere le raccomandate e le assicurate, onde evitare che quegli abitanti si incomodino di percorrere – fra gita e ritorno – 4 Km di via per giungere al nostro Ufficio postale.
POLITICA LOCALE – La benefica opera del Regio Commissario Antonino Pusateri – Dopo le dimissioni del sindaco Silvestre Galioto, avvenute il 25 marzo 1919, viene nominato Regio Commissario il cav, Antonino Pusateri che rimane in carica per circa un anno.
Il giornale L’Ora del 22-23 luglio 1919 loda i primi provvedimenti del Commissario che riguardano la fissazione del calmiere per i generi alimentari, l’appalto della gestione daziaria, conseguendo condizioni di favore rispetto a prima. Un altro provvedimento riguardava l’inizio dei lavori per l’impianto della fornitura elettrica nei rioni Lanza e Angiò.
L’articolista scrive inoltre: “A proposito di pubblica illuminazione ci consta che il nostro benemerito deputato on. Aguglia ha rivolto vive e pressanti premure al R. Commissario perché la ridente borgata di Aspra sia tolta dalle tenebre in cui l’hanno voluto tenere i cessati amministratori e noi confidiamo che il cav. Pusateri, secondando l’opera del nostro rappresentante politico, vorrà al più presto riparare all’ingiustizia subita da una popolazione che fin oggi è stata trascurata e dimenticata.
La nostra banda musicale – da L’Ora del 3-4 agosto 1919 – Bagheria, agosto (Rotondo) – Fin da maggio del corrente anno, la banda cittadina, diretta dal giovane e valoroso maestro Francesco Ficano, si è ricomposta e nella festa patronale di S. Giuseppe e in quella della Madonna del Carmelo, ha dato al pubblico trattenimenti musicali di prim’ordine, tanto da provocare generale soddisfazione nella cittadinanza.
Qualche settimana dopo e precisamente il 16 dello stesso mese nella magnifica Piazza Madrice, ha avuto luogo un concerto musicale dato al pubblico dalla stessa Banda, nel corso del quale sono stati suonati pezzi bellissimi tra i quali il sunto del 3° atto del “Ballo in Maschera”.
Colossale incendio – Più di 300.000 lire di danni – da L’Ora del 19-20 ott. 1919 Bagheria, 18 – Ieri, verso le ore 3, il panettiere Tomasello Pietro si accorse che il negozio dei fratelli Lo Cascio, sito al n. 39 di Corso Umberto I, andava in fiamme. Alle sue grida di soccorso si sono svegliati i signori Russo rag. Camillo ed il fratello rag. Antonino, il signor Cirincione Onofrio ed il negoziante D’Alessandro Vincenzo, i quali hanno dato l’allarme sparando in aria un centinaio di fucilate. OMISSIS – I giovani Antonino Zarcone e Vito Pandolfo, i quali, sfidando la morte, hanno dato prova di attività molto encomiabile, sono degni della massima lode.
Un freddo intenso intristiva di più gli infelici colpiti dal grave sinistro, mentre le fiamme davano uno spettacolo terrificante. L’intero fabbricato era una voragine di fuoco. Mancavano l’acqua e i mezzi acconci per adoperarla, sicché si son dovuti chiamare i pompieri di Palermo. Essi sono arrivati alle ore 5,55, e con l’acqua fornita gentilmente dal signor Cirincione Onofrio e con quella di Scillato, concessa con ritardo, sono riusciti, dopo non poca fatica, a circoscrivere il fuoco, per evitarne il prodigarsi presso l’Ufficio postale. L’incendio, alle 9, è stato completamente domato. Oltre allo stabile sono andati distrutti il mobilio delle famiglie ivi abitanti, i valori che non poterono trarre in salvo e tutta la quantità di merce di cui era fornito l’emporio Lo Cascio.
La nomina dell’on. Aguglia a Senatore – da L’Ora del 25-26 ottobre 1919 (Elen) – Molti amici dell’on. Aguglia si sono felicitati con lui per la nomina a senatore del Regno. Egli a un telegramma di questo Regio Commissario dottor Pusateri rispondeva: “Mio pensiero rivolgesi cara Bagheria inviandole augurii prospero avvenire”. E non è da dubitare che l’on. Aguglia lotti sempre per l’avvenire del suo antico Collegio, seguitando a svolgere la sua opera benefica per il maggior sviluppo di questa ridente cittadina.
POLITICA NAZIONALE – Il nostro deputato del Collegio Termini-Bagheria, avv. Francesco Aguglia, non si ricandidò alle elezioni politiche del 16 novembre 1919 perché il 10 ottobre, come abbiamo visto, era stato nominato senatore, dal Re Vittorio Emanuele III. Si candidò, invece, il prof. Giuseppe Cirincione che riportò 35.386 voti di preferenza nella lista della Lega Democratica.
Questi i dati di Bagheria: Lega democratica voti 1568; Unione Nazionale voti 1437; Socialisti Riformisti 153; Partito Popolare 102.
L’Ora del 25-26 ottobre 1919, occupandosi della luce nella nostra stazione, scrive: “ La nostra stazione ferroviaria, elegantissima e rinomata per l’enorme traffico che vi si esercita, è tenuta completamente al buio, sì da paragonarla alle più recondite fermate di montagna. È uno spettacolo indecoroso, di fronte al quale non possiamo rimanere indifferenti. Il treno 3806, in partenza da Palermo alle ore 18,05, trasporta a Bagheria molte centinaia di persone che costituiscono la gran parte dei viaggiatori di ritorno dalla città. Ebbene, quasi tutte le sere entra in seconda linea essendo la prima occupata da un treno in partenza per Palermo, sicché i viaggiatori nel discendere dalle vetture non sanno a quale santo votarsi per giungere incolumi all’uscita della stazione. L’oscurità profonda inibisce il libero transito attraverso i binari e – qualche vola – è causa di inciampi ai quali vanno incontro non pochi viaggiatori.
Non diciamo – poi – dello spiazzale adiacente alla stazione. I viaggiatori brancolano nel buio per trovare le carrozze e qui avviene una tale confusione che – spesso – degenera in collisioni spiacevoli, accompagnate da invettive e da imprecazioni. Tale labirinto è vieppiù vergognoso in quanto il sesso gentile – sovente – vi si trova coinvolto.
L’Amministrazione ferroviaria – com’è sua consuetudine – rimane impassibile di fronte allo sconcio anzi cennato e dimentica che la Stazione di Bagheria dà allo Stato un notevole incasso giornaliero. Prima della guerra la nostra stazione era illuminata – sfarzosamente – a luce elettrica, ora rimane avvolta nelle tenebre, nonostante l’Impresa Gagliardo abbia ridato alla cittadina la luce.
IL CALCIO – Nel 1919 nasce la prima squadra di calcio con il nome di Pro Bagheria. Il monosillabo “Pro” non era stato premesso a caso ma volutamente. Nel periodo precedente la guerra 1915-18, infatti, la squadra del Pro Vercelli aveva vinto cinque scudetti e i dirigenti di tante squadre la volevano imitare anche nel nome. I servizi giornalistici delle prime gare disputate con le squadre del Palermitano le troviamo su L’Ora del 1921, mentre, a livello propriamente locale, diversi incontri avvenivano già tra squadre studentesche e dopolavoristiche. Proprio il 28 dicembre 2019 è stato celebrato il centenario della nascita dell’attività calcistica nella nostra Città.