Con l’entrata in vigore della legge di Bilancio 2019 aumenta la platea dei beneficiari della misura “Resto al Sud” per il sostegno alla nascita di nuove imprese nel Mezzogiorno del Paese
Nel 2019 degli incentivi potranno beneficiare le attività libero professionali, nonché gli under 46, mentre il limite precedente era fissato a 36 anni non compiuti. Fino ad oggi sono state presentate 4.900 domande, per una base di risorse finanziarie pari a 1,25 miliardi di euro sul Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2014-2020
Gli incentivi, lo ricordiamo, riguardano l’avvio di iniziative imprenditoriali per: produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura; fornitura di servizi alle imprese e alle persone; turismo. Ricomprese nel calderone anche le spese per la ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili, per l’acquisto di impianti, macchinari, attrezzature e programmi informatici e per le principali voci di spesa utili all’avvio dell’attività.
Cosa è
Resto al Sud sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate da giovani nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
E’ promosso dal Ministro per la Coesione territoriale ed il Mezzogiorno.
Invitalia è il soggetto gestore.
La dotazione finanziaria complessiva è di 1.250 milioni di euro.
A chi è rivolto
Le agevolazioni sono rivolte ai giovani tra 18 e 45 anni che:
siano residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia al momento della presentazione della domanda di finanziamento trasferiscano la residenza nelle regioni indicate dopo la comunicazione di esito positivo non abbiano un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento non siano già titolari di altra attività di impresa in esercizio.
Possono presentare richiesta di finanziamento le società, anche cooperative, le ditte individuali costituite successivamente alla data del 21 giugno 2017, o i team di persone che si costituiscono entro 60 giorni (o 120 se residenti all’estero) dopo l’esito positivo della valutazione.
Cosa si può fare
E’ possibile avviare attività di produzione di beni e servizi e le attività libero professionali, purché, nei dodici mesi che precedono la richiesta di agevolazione a Invitalia, non siano titolari di partita Iva per un’attività analoga a quella proposta per il finanziamento. Inoltre, dovranno mantenere la sede operativa nelle regioni del Mezzogiorno interessate.
Ogni soggetto richiedente può ricevere un finanziamento massimo di 50 mila euro.
Nel caso in cui la richiesta arrivi da più soggetti, già costituiti o costituendi, il finanziamento massimo è pari a 200 mila euro.
I progetti imprenditoriali possono avere un programma di spesa del valore massimo di 200 mila euro.
Cosa finanzia
Sono finanziabili:
- interventi per la ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili (massimo 30% del programma di spesa)
- impianti
- attrezzature e macchinari nuovi
- programmi informatici e servizi TLC (tecnologie per l’informazione e la telecomunicazione)
- altre spese utili all’avvio dell’attività (materie prime, materiali di consumo, utenze e canoni di locazione, canoni di leasing, garanzie assicurative nel limite del 20% massimo del programma di spesa)
Non sono ammissibili le spese di progettazione, le consulenze e quelle relative al costo del personale dipendente.
Agevolazioni
Le agevolazioni coprono il 100% delle spese e prevedono:
- contributo a fondo perduto, pari al 35% del programma di spesa
- finanziamento bancario, pari al 65% del programma di spesa, concesso da un istituto di credito che aderisce alla convenzione tra Invitalia e ABI, garantito dal Fondo di garanzia per le PMI
Gli interessi del finanziamento sono coperti da un contributo in conto interessi.
Il finanziamento bancario deve essere restituito in 8 anni di cui 2 di preammortamento.
Le agevolazioni sono erogate in regime de minimis.