Un ambasciatore della pace tanto da meritarsi la candidatura al Nobel, ieri mattina è stato a Bagheria per testimoniare il suo impegno a favore della comprensione tra i popoli. A villa “Coglitore Galioto”, su iniziativa dell’associazione “Argelia”, con la collaborazione del circolo culturale Giacomo Giardina ed il patrocinio del Comune di Bagheria è intervenuto Hafez Haidar, docente, scrittore e traduttore libanese naturalizzato italiano.
Accademico emerito, presidente di diversi comitati per i diritti umani, cavaliere della Repubblica Italiana e direttore generale internazionale della Camerata dei Poeti di Firenze, è tra i principali curatori e traduttori in italiano dell’opera di Khalil Gibran. Haidar nel 2017 è stato candidato quale premio Nobel per la pace e nel 2018 candidato per la Letteratura.
“Qui mi sento in famiglia – ha detto Haidar – perché tira aria buona, quella della fratellanza e dell’accoglienza.
In Sicilia mi sento appagato dagli affetti della gente dove dobbiamo fare crescere alberi di pace e di cultura”.
Alla manifestazione hanno preso parte, tra gli altri, Francesca Grisanti presidentessa dell’associazione Argelia, il rettore dell’Accademia Siciliana Cultura Umanistica Giuseppe Bagnasco e la poetessa accademica Paola Galioto rispettivamente presidente e vicepresidente del circolo culturale Giacomo Giardina, il professor Tommaso Romano, presidente della Fondazione Thule Cultura; il sociologo Biagio Sciortino, il sindaco Patrizio Cinque, l’assessore alla Cultura Romina Aiello, il poeta Vincenzo Aiello, lo scultore Giovanni Varisco, lo storico Antonino Russo e il giornalista Giuseppe Fumia. Durante la manifestazione l’Associazione Argelia e il circolo Giacomo Giardina hanno conferito al professor Hafez Haidar il premio “Socialità e cultura” alla carriera, che consiste in un opera bronzea del maestro Carlo Puleo.
La manifestazione è stata allietata dagli intermezzi musicali curati dal maestro Mario Renzi e dal tenore Aldo Sardo e dal chitarrista Francesco Maria Martorana.