Operazione antimafia a Palermo. Sono 28 gli arresti messi a segno, di cui quattro ai domiciliari, della Guardia di Finanza nell’ambito di una inchiesta sulle cosche mafiose palermitane coordinata dalla Dda del capoluogo. Per 19 indagati è stato disposto il divieto di dimora. Nel mirino mafiosi, prestanome ed estortori di diversi clan della città.
L’inchiesta, che fotografa la mafia del dopo Riina, una mafia in cerca di equilibri, nuovi capi e nuovi business, ha portato alla luce soprattutto il ruolo di Giuseppe Corona, boss emergente nei nuovi assetti di Cosa nostra dopo la morte di Totò Riina e capace di riciclare fiumi di denaro.
Sec0ndo gli investigatori era lui a gestire gli investimenti in negozi ma anche bar e tabaccherie per conto delle famiglie mafiose con la complicità di insospettabili prestanome.
Tra i quattro ai domiciliari anche Nico Riccobene, noto avvocato, già indagato in passato per aver gestito il tesoro dei costruttori boss Graziano.
L’operazione, denominata “Delirio”, e coordinata dalla Dda di Palermo, è stata condotta dal nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza dalle prime ore di questa mattina. Sono in fase di esecuzione anche perquisizioni e sequestri di società e immobili per diversi milioni di euro.
Il personaggio chiave dell’inchiesta della Dda di Palermo è Giuseppe Corona,fiumi di soldi sporchi guadagnati con il traffico di droga sono passati per le sue mani, il “re” del riciclaggio, capace di ripulire denaro illegale e reinvestirlo in una attività lecita.