Si è conclusa con la sfilata di una ventina di carretti siciliani la “due giorni” dedicata al carretto.
Ad organizzarla è stata l’associazione culturale “San Giorgio Bagheria” con il patrocinio del Comune di Bagheria.La sfilata ha visto coinvolti una ventina di carretti, provenienti da tutta la Sicilia.
Moltissime le persone che si sono accalcate lungo le vie Consolare, Butera, Umberto e Papa Giovanni per vedere da vicino questi straordinari esemplari frutto della maestria e dell’esperienza di numerosi artisti fra cui anche numerosi bagheresi.
Anche il sindaco di Bagheria Patrizio Cinque ha partecipato al corteo salendo sul primo carretto che inaugurava il corteo.
Molto apprezzati anche i canti popolari della tradizione dei carrettieri.
La manifestazione ha avuto un prologo ieri con l’esposizione dei carretti lungo il coro Umberto.
Durante la manifestazione la professoressa Nina Giambona ha narrato le storie e le tradizioni del carretto in piazza Madrice, titolo dell’intervento “Il tour del carretto” e ha illustrato le varie tipologie dei carretti.
Successo anche per la mostra di opere dei fratelli Ducato ed un’estemporanea di pittura del maestro Michele Ducato.
La manifestazione ha visto protagonisti carretti provenienti da tutte le province e ha messo in rilievo le differenze di realizzazione, di costruzione e pittura.
L’associazione San Giorgio, che ha lo scopo di diffondere e valorizzare la cultura popolare siciliana attraverso la realizzazione di eventi rivolti allo studio e alla conoscenza della stessa cultura, auspica che l’evento possa diventare un evento ricorrente.
Il carretto era uno strumento di lavoro utilizzato in tutta la Sicilia per il trasporto delle cose più svariate: prodotti della campagna, carbone, materiali di costruzione, concime. La sua diffusione ad usuale mezzo di trasporto si deve al miglioramento della viabilità, che ha trasformato molte vecchie mulattiere in trazzere carrabili, facendo sì che questo mezzo fosse preferito agli animali da soma per la capacità di spostare maggiore materiale. Anche se la sua storia dura poco per effetto della diffusione dei mezzi a motore.