di Pino Grasso
I beni confiscati alla mafia, trasferiti al patrimonio indisponibile del Comune saranno ceduti in locazione.
La concessione sarà permessa mediante appositi avvisi pubblici e contestualmente i proventi derivanti dalle locazioni saranno utilizzati per finalità sociali attraverso il finanziamento di capitoli di bilancio destinati ad esigenze di nuclei familiari che versano in situazione di disagio. Lo prevede una deliberazione approvata dalla Giunta municipale nel corso dell’ultima seduta.
La proposta è stata avanzata all’amministrazione comunale dall’Assessore ai beni confiscati Francesco Cirafici, con il supporto del responsabile del Servizio acquisizione e regolarizzazione Beni Confiscati – Edilizia Pubblica non di proprietà comunale, Cosimo Tantillo, del Settore III Urbanistica e Lavori Pubblici.
Alla data odierna, al patrimonio indisponibile del Comune, sono stati censiti 18 unità di beni confiscati alla mafia, di cui alcuni utilizzati direttamente dal Comune e altri assegnati a titolo gratuito ad Associazioni, ed altri ancora non utilizzati. Alcuni dei beni trasferiti al Comune sono costituiti da immobili per uso abitativo.
“Tali abitazioni spesso rimangono inutilizzate in quanto insistono all’interno di privati condomini abitati da nuclei familiari – spiega l’Assessore ai beni confiscati Francesco Cirafici – e che pertanto, potrebbe risultare inopportuno o disagevole, collocare sedi di associazioni di volontariato o comunità terapeutiche o centri di recupero e cura, così come previsto dalla vigente legislazione, in detti condomini”.
La possibilità di dare in locazione gli immobili consentirebbe al Comune di gestire in maniera più agevole e celere i beni confiscati che sono stati trasferiti al proprio patrimonio e, in particolare, quelli da adibire ad uso abitativo, in quanto permetterebbe di individuare tramite semplice avviso pubblico i soggetti interessati ad acquisire in locazione gli immobili in questione. Inoltre tale soluzione permetterebbe anche di risolvere altri problemi di carattere sociale, in quanto gli introiti derivanti da contratti di fitto potrebbero confluire nei capitoli di bilancio destinati a far fronte alle esigenze di nuclei familiari svantaggiati o in condizioni di disagio.