E’ stato definitivamente scagionato dall’accusa di omicidio, Michele Rubino che era considerato uno degli autori dell’omicidio di Andrea Cottone, di Villabate, ucciso nel 2002 a Ficarazzi, con la tecnica della lupara bianca.La Procura non ha creduto alle dichiarazioni del pentito Stefano Lo Verso che lo indicava come uno degli autori.
Rubino è rimasto in carcere per 2 anni.
Per quella lupara bianca sono stai condannati all’ergastolo il bagherese Onofrio Morreale oltre a Nicola Mandalà, Giuseppe Comparetto e Ignazio Fontana.
Michele Rubino era assistito dagli avvocati Michele Giovinco e Domenico La Blasca.
Nelle motivazioni della sentenza i giudici parlavano di “foga descrittiva che si impadronisce del dichiarante”, di “alluvione che rende impalpabili i riferimenti”.
Secondo il racconto dei pentiti ad attendere Andrea Cottone al minigolf di Ficarazzi, c’erano i suoi assassini.
Venne strangolato con una cintura e il suo corpo fu sciolto nell’acido in un deposito di marmi di Bagheria.
Lo stesso pomeriggio nel mare di Aspra vennero buttati in mare anche alcuni oggetti che appartenevano a Cottone. Tranne i soldi, ovviamente.
I pentiti hanno infatti detto che il giorno dell’omicidio addosso a Cottone erano stati trovati quattromila euro in contanti e un assegno da settemila euro. Parte dei soldi vennero usati per acquistare vestiti in una boutique di Palermo.