E’ Federico Guzzo il presidente della nuova consulta giovanile, eletto, a scrutinio segreto, ieri pomeriggio, durante la prima seduta della consulta, che si è svolta nell’aula consiliare del comune di Bagheria, presieduta da Marco Maggiore, presidente del consiglio comunale.
All’ordine del giorno anche l’elezione del vice presidente: è stato eletto Biagio Giovanni Di Paola, il segretario della Consulta è invece Sergio Moretto nominato direttamente dal presidente.
La Consulta sarà il primo riferimento dell’amministrazione, per quanto riguarda il rapporto con la realtà giovanile organizzata.
E’ uno strumento che ha come obiettivo la costituzione di un luogo privilegiato di confronto e dibattito democratico ove raccogliere sollecitazioni e proposte su tutto ciò che può riguardare la condizione giovanile per poi procedere con un continuo confronto con il consiglio comunale e l’amministrazione.
Alla prima seduta oltre al presidente del Consiglio comunale Maggiore erano presenti il sindaco di Bagheria Patrizio Cinque che ha augurato un proficuo e sinergico lavoro a servizio della Comunità a tutti i giovani presenti e gli assessori Romina Aiello e Fabio Atanasio.
«Ritengo che l’insediamento di questa consulta sia un’importante passo verso l’ampliamento delle forme di partecipazione diretta alla vita politica della città» – dichiara il presidente del consiglio Marco Maggiore – I ragazzi potranno approcciarsi alle tematiche con maggiore attenzione e potranno comprendere il funzionamento della macchina amministrativa. Sarà fondamentale rendere proficue le riunioni, entro le possibilità che un organo consultivo può offrire».
Ha espresso grande soddisfazione il neo eletto presidente della Consulta Federico Guzzo: «mi sento caricato felicemente da una responsabilità importante. A Bagheria è nato un nuovo organismo che sarà molto utile per la comunità, che si è dato come linea quella di partire dal basso, partire dai bisogni reali dei giovani e non non solo giovani, guardare con interesse le problematiche nelle fette di territorio più abbandonate della nostra città penso ai quartieri popolari, alle periferie. C’è già un grande lavoro di analisi che ci vedrà costruire le commissioni in cui ci divideremo su questioni specifiche: ambiente, territorio, turismo, ecc. Proveremo a stare un po’ dappertutto – continua il giovane– con l’intenzione complessiva che è quella di riportare i giovani al centro dell’agenda politica, ricostruire nei giovani un senso di appartenenza al territorio e una voglia di mettersi in gioco per fare in modo che questa terra tanto dilaniata cominci a ritornare una terra amata, perché è da amare».