In una lunga intervista, andata in onda su Rai 1 nel programma televisivo “Che tempo che fa”, il regista bagherese Giuseppe Tornatore, ha risposto alle domande di Fabio Fazio, parlando del suo ultimo libro “Dario inconsapevole”.Il regista bagherese ha ricordato degli incontri con Gabriel Garcia Marquez, Marcello Mastroianni, Leonardo Sciascia e altri personaggi con cui ha avuto a che fare in 35 anni di carriera.
Ha anche riferito di un episodio in cui è stato protagonista il padre Peppino.
“Risposte alle domande di una giornalista -ha detto divertito il regista- dopo il film “Stanno tutti bene”. Il giorno dopo la giornalista scrisse “abbiamo incontrato il 65 enne regista Tornatore”.
Tornatore ha anche parlato di Bagheria e rispondendo alla domanda di Fazio ha fatto ancora una volta riferimento alla differenza fra baarioti e bagheresi.
“Il nativo di Bagheria che non è particolarmente sveglio è bagherese” ha detto ridendo.
Poi ha aggiunto “io sono baarioto”.
Ha anche ricordato Mimmo Pintacuda parlando dei suoi trascorsi in sala di proiezione: “la sala cinematografica di provincia ti insegnava anche la democrazia del Cinema. I film avevano diritto di convivere gli uni con gli altri a dispetto della loro qualità. Il capolavoro conviveva col film mediocre. E mi ricordo uno degli insegnamenti del mio maestro di fotografia che era anche un proiezionista. Lui mi disse: “Vedi, se tu stai proiettando un gran bel film o se stai proiettando un pessimo film, la proiezione deve essere sempre tecnicamente ineccepibile.” Questo è un grande insegnamento.”
Alla fine dell’intervista è ritornato sulle accuse di molestie che qualche settimana fa sono state mosse da Miriana Trevisan.
“Ho la coscienza a posto. Sono stupito. Mi sono svegliato una mattina e sono diventato un mostro. Da mostro sono diventato stupratore. Mi hanno fatto diventare una persona che non sono. Alcuni organi di stampa non seguono regole ortodosse. Scrivono che sei un assassino senza contraddittorio. Questo è inaccettabile”.