di Pino GrassoLa chiesa bagherese ha deciso di non celebrare quest’anno la santa messa al cimitero.
I parroci delle 10 parrocchie hanno spiegato i motivi in un documento letto nel corso delle messe di domenica scorsa.
“Alla vigilia della celebrazione della memoria dei defunti abbiamo rivolto una esortazione alle nostre comunità parrocchiali – si legge nel documento – perché il ricordo dei defunti venga vissuto non come una religione dei morti, ma come esperienza di fede nella risurrezione e come senso ultimo della vita nell’abbraccio con Dio. Il nostro “ricordo” dei morti non può dare vita eterna, ma noi ci affidiamo al “ricordo di Dio” che solo può dare vita a un amore che ci lega tutti in una comunione che non può finire, “la vita eterna”. Abbiamo deciso di porre dei segni per richiamare l’attenzione e il rispetto dei morti e del luogo in cui i resti mortali trovano riposo. Prima che fosse presentata alla comunità durante le celebrazioni domenicali, la esortazione è stata pubblicata riducendo il suo carattere pastorale. Da alcuni è stata letta solo come una interferenza politica ed è iniziata sui media, da parte di persone incapaci di dialogo e piene di pregiudizi, una aggressione contro la Chiesa, contro il clero, anche con attacchi personali”.
I presbiteri sentono il bisogno di ricordare ai fratelli nella fede di vivere questo momento non solo come atto di tradizionale attenzione ai morti, ma come momento di consapevolezza che i nostri morti, che hanno vissuto nell’amore come dono di se stessi, sono ormai nel Signore e che noi possiamo vivere in comunione con loro solo se viviamo nell’amore verso e Dio e verso il prossimo.
“Nel cristianesimo non si parla di reincarnazione – dicono i presbiteri – è nella corporeità che noi viviamo la nostra esistenza e possiamo comunicare e costruire una vera comunione umana. Rimane a noi l’obbligo di un rispetto totale per i resti terreni di coloro che amiamo. Ci preoccupa però l’affievolirsi dell’attenzione e la superficiale cura, come già nel recente passato è stato denunziato e ancora nel presente si verifica, verso quello che rimane dei corpi dei nostri morti. Vogliamo pertanto richiamare le nostre comunità al rispetto e alla cura dei morti e del cimitero come luogo di riflessione e di preghiera. Vogliamo anche rivolgere un invito a coloro che hanno responsabilità amministrative a risolvere i problemi gravi del cimitero che vengono segnalati dall’opinione pubblica e che sono sotto gli occhi di tutti. Si tratta di problemi strutturali, di ampliamento e di restauro, della gestione delle sepolture e del decoro. Pur nella consapevolezza che la soluzione di questi problemi richiede impegno considerevole di risorse economiche e programmatiche, riteniamo che ne vale la pena affrontarli perché creano sofferenza a tante famiglie.”
Perché questa problematica possa coinvolgere la coscienza di tutti, quest’anno la messa il 2 novembre all’interno del cimitero non sarà celebrata, ma nelle chiese parrocchiali. SI celebrerà comunitariamente martedì 7 novembre alle ore 18 nella chiesa delle Anime Sante. Seguirà un pellegrinaggio al cimitero venerdì 17 novembre alle ore 15.30 che si concluderà simbolicamente davanti al cancello del cimitero con la preghiera e la benedizione dei defunti.