La polizia ha arrestato un sorvegliato speciale della mafia catanese nell’hotel Torre Normanna di Altavilla Milicia.
Si tratta di Mario Strano, 52 anni, condannato per mafia, prima affiliato al clan Santapaola e poi ai Carateddi, la frangia armata dei Cappello. Strano era nella struttura alberghiera dal 13 agosto con tutta la famiglia.
In quindici avevano occupato sette camere per i tre giorni di Ferragosto. Ma la polizia ha interrotto il soggiorno con un’irruzione alla quale hanno assistito allibiti gli ospiti dell’hotel sul mare.
Si tratta di Mario Strano, 52 anni, condannato per mafia, prima affiliato al clan Santapaola e poi ai Carateddi, la frangia armata dei Cappello. Strano era nella struttura alberghiera dal 13 agosto con tutta la famiglia.
In quindici avevano occupato sette camere per i tre giorni di Ferragosto. Ma la polizia ha interrotto il soggiorno con un’irruzione alla quale hanno assistito allibiti gli ospiti dell’hotel sul mare.
Mario Strano, secondo quanto è stato reso noto, appena ha visto i poliziotti ha tentato di fuggire. I suoi parenti gli avrebbero fatto scudo tanto che gli agenti sono stati costretti a chiamare i rinforzi. Strano era stato arrestato nel 2013 dopo le dichiarazioni del pentito catanese Santo La Causa insieme a altri sei.
L’hotel Torre Normanna ieri è stato preso d’assalto dalla polizia. I parenti sono stati allontanati. Il pm di turno di Termini Imerese ha disposto l’arresto in carcere, Ai Cavallacci. Mario Strano era sottoposto alla sorveglianza speciale e all’obbligo di dimora a Catania. Adesso è accusato di avere violato i provvedimenti e di resistenza a pubblico ufficiale. I suoi parenti sono stati identificati e sono ritornati a Catania.
Strano è pregiudicato per diversi reati: associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidio doloso, ricettazione, sequestro di persona, rapina e porto abusivo di armi.
Nel 2016, Mario Strano, riconosciuto come lo storico capo di Monte Po, ha terminato di scontare la condanna definitiva per mafia inflitta nel processo Revenge (contro il clan Cappello Carateddi) e ha lasciato il carcere. E’ stato sentito anche nel processo a carico dell’ex governatore della Sicilia Raffaele Lombardo. Il suo è stato un nome di peso nello scacchiere della mafia catanese: aveva in mano la carta delle estorsioni di Monte Po. Strano finisce in carcere quando decide di passare insieme ai fratelli dai Santapaola alla famiglia di Sebastiano Lo Giudice.
I pentiti hanno raccontato che Mario Strano si sentiva braccato dall’interno del suo stesso clan e nel 2009 decide di affiliarsi con i Carateddi. Anzi sarebbe stato lui stesso a suggerire al boss Lo Giudice la prima vittima della guerra di mafia tra Cappello e Santapaola. Crivellato di colpi è stato Raimondo Maugeri. La faida e gli ambiziosi piani criminali di Lo Giudice vengono sventati proprio dal blitz Revenge. Non solo suggeritore di omicidi, Strano ne avrebbe ordinato uno negli anni Novanta. Nell’indagine del filone Fiori Bianchi è emerso che il capo di Monte Po sarebbe stato il mandante dell’uccisione di Salvatore Pappalardo. In gioco ci sarebbe stato il controllo del quartiere al confine con Misterbianco. Nel processo a Raffaele Lombardo è stato chiamato a fornire dei riscontri su quanto dichiarato dal collaboratore Giuseppe Scollo, ovvero di aver sentito dire a Mario Strano che Raffaele Lombardo era “vicino ai Mirabile”. Strano ha smentito la circostanza.
L’hotel Torre Normanna ieri è stato preso d’assalto dalla polizia. I parenti sono stati allontanati. Il pm di turno di Termini Imerese ha disposto l’arresto in carcere, Ai Cavallacci. Mario Strano era sottoposto alla sorveglianza speciale e all’obbligo di dimora a Catania. Adesso è accusato di avere violato i provvedimenti e di resistenza a pubblico ufficiale. I suoi parenti sono stati identificati e sono ritornati a Catania.
Strano è pregiudicato per diversi reati: associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidio doloso, ricettazione, sequestro di persona, rapina e porto abusivo di armi.
Nel 2016, Mario Strano, riconosciuto come lo storico capo di Monte Po, ha terminato di scontare la condanna definitiva per mafia inflitta nel processo Revenge (contro il clan Cappello Carateddi) e ha lasciato il carcere. E’ stato sentito anche nel processo a carico dell’ex governatore della Sicilia Raffaele Lombardo. Il suo è stato un nome di peso nello scacchiere della mafia catanese: aveva in mano la carta delle estorsioni di Monte Po. Strano finisce in carcere quando decide di passare insieme ai fratelli dai Santapaola alla famiglia di Sebastiano Lo Giudice.
I pentiti hanno raccontato che Mario Strano si sentiva braccato dall’interno del suo stesso clan e nel 2009 decide di affiliarsi con i Carateddi. Anzi sarebbe stato lui stesso a suggerire al boss Lo Giudice la prima vittima della guerra di mafia tra Cappello e Santapaola. Crivellato di colpi è stato Raimondo Maugeri. La faida e gli ambiziosi piani criminali di Lo Giudice vengono sventati proprio dal blitz Revenge. Non solo suggeritore di omicidi, Strano ne avrebbe ordinato uno negli anni Novanta. Nell’indagine del filone Fiori Bianchi è emerso che il capo di Monte Po sarebbe stato il mandante dell’uccisione di Salvatore Pappalardo. In gioco ci sarebbe stato il controllo del quartiere al confine con Misterbianco. Nel processo a Raffaele Lombardo è stato chiamato a fornire dei riscontri su quanto dichiarato dal collaboratore Giuseppe Scollo, ovvero di aver sentito dire a Mario Strano che Raffaele Lombardo era “vicino ai Mirabile”. Strano ha smentito la circostanza.