E’ il sindaco Patrizio Cinque a fare chiarezza sulla chiusura del museo Guttuso per un mese, nel corso di un’intervista rilasciata a Repubblica. Il Museo è stato chiuso dopo 3 mesi dalla riapertura per il guasto del sistema anti-fumo. E così dopo i sopralluoghi i vigili del fuoco in assenza dell’impianto non possono concedere la certificazione anti-incendio.“Ci vogliono circa 25mila euro per riparare la scheda madre del sistema che non rientra nel contratto di manutenzione -spiega il sindaco Patrizio Cinque- contavamo di poterlo riparare senza chiudere il museo ma non è possibile”. L’amministrazione comunale annuncia che il museo (che ospita 1.500 opere, tra dipinti, disegni e sculture non solo di Renato Guttuso, ma anche di altri protagonisti del panorama artistico del secolo scorso) riaprirà il 6 maggio.
Con un comunicato stampa diffuso nei giorni scorsi è stato aggiunto che i gruppi prenotati potranno visitare il museo.
Il sindaco ha anche rilasciato delle dichiarazioni in merito ad altre criticità riscontrate.
“Sui totem -dice Cinque- stiamo predisponendo una apposita gara per l’affidamento, mentre l’ascensore è stato subito riparato dalla ditta che si occupa della manutenzione. Per quanto riguarda il secondo piano, invece, manca il piano di sicurezza. Il restauro infatti non prevedeva lavori all’interno della villa, ma solo la manutenzione straordinaria esterna, l’illuminazione e la pavimentazione”.
Domenica scorsa Filippo Tripoli, ex assessore alla Cultura e oggi consigliere comunale dell’intergruppo Bagheria 2.0, insieme al collega Massimo Cirano aveva realizzato una video-denuncia postato su Facebook lamentando alcune criticità come l’ascensore per disabili fuori uso, i totem multimediali costati 90 mila euro spenti, il secondo piano ancora del tutto inagibile, pannelli fotovoltaici e book shop presenti nel progetto ma mai realizzati.
Anche la segreteria regionale del Pd e i consiglieri di opposizione hanno criticato la chiusura.
“Da mesi -dice il segretario provinciale del Pd Orazio Amenta- chiediamo se ci sono le certificazioni necessarie, ma non ci hanno mai dato risposta. Solo il 21 febbraio, a due mesi dall’inaugurazione che ha visto oltre 6 mila visitatori, il sindaco ha affidato una consulenza da 5 mila euro all’ingegnere Alessio Caramia per l’adeguamento anti-incendio di Villa Cattolica”. Adeguamento che, ad oggi, non è stato completato.