di Martino Grasso
Si è conclusa ieri, con i rituali giochi d’artificio, la festa di San Giuseppe a Bagheria. E mai come in questa occasione, la festa è stata “avvelenata” da un’infinità di polemiche e critiche.
La festa del patrono, edizione 2012, ha avuto almeno due note che l’hanno distinta dalle altre: la prima, che l’amministrazione, pare non abbia cacciato fuori un solo centesimo di euro, e la seconda che è durata un giorno in più del solito, 6 anzichè i canonici 5 giorni.
Ma come dicevamo prima, le critiche sono fioccate sul capo dell’assessore allo sport, turismo e spettacolo, Francesco Cirafici.
Critiche arrivate anche e soprattutto dalla classe politica. Addirittura 17 consiglieri comunali, molti dell’opposizione e qualcuno della maggioranza, hanno sottoscritto un documento con il quale hanno preso le distanze dall’organizzazione della festa. Mai avvenuto prima.
Nel documento hanno sostenuto chiaramente che “prendevano le distanze dall’intera organizzazione della festa e ne contestavano i contenuti”.
Non è mancata la difesa da parte di altri consiglieri comunali.
La città sembra poi essersi spaccata, con una parte che ha lodato l’organizzazione della festa e un’altra che ha criticato aspramente l’assessore, “colpevole” soprattutto di avere accettato che si esibisse sul palco un cantante neo melodico della canzone napoletana come Gianni Vezzosi. Molte critiche le potete leggere sul nostro sito. Un concerto, che piaccia o no, a cui ha assistitito un grosso numero di fan del cantante catanese.
Forse era lecito attendersi un cantante che accontentasse anche altri gusti (sembrano lontati gli anni in cui sul palco ad esibirsi sono stati artisti come Fiorella Mmanoia, Riccardo Cocciante e Gino Paoli). Ma va ribadito che il comune di Bagheria non ha speso nulla per la festa, infatti non ci sono impegni di spesa. Molto è stato affrontato dai privati: da Gianni Vezzosi, a Totò Borgese, fino ai giochi d’artificio.
E anche gli assessori si sarebbero autotassati per sostenere le spese per le luminarie.
Lo stesso sindaco Lo Meo ha ribadito che “la città sta vivendo un momento difficile ma non per questo l’abbiamo privata della festa che, per tradizione, appartiene a tutti i bagheresi. Abbiamo così voluto onorare ugualmente il nostro santo patrono pur nella consapevolezza delle grandi difficoltà finanziarie che l’amministrazione sta affrontando e cercando di superare”.
Va ricordato l’enorme sforzo da parte della confraternita di San Giuseppe che ha dato un grosso contributo per la realizzazione della festa.
In ogni caso, la festa per 6 giorni ha catalizzato un gran numero di persone arrivate anche dai paesi limitrofi e non si può negare che molti commercianti del corso Umberto abbiano anche messo a segno qualche buon affare.
Va anche ricordato che spesso il periodo di festa viene scelto da molti emigrati, per fare ritorno nella loro città d’origine.
In ogni caso, cala definitivamente il sipario sulla festa di quest’anno. Appuntamento all’anno prossimo, magari con un budget da parte del comune, con scelte che possano accontentare tutti i gusti e soprattutto in un clima più sereno.