“Siamo ancora in tempo per parlare di un futuro a Bagheria?”, se lo sono chiesti i partecipanti del convegno tenutosi a villa Aragona Cutò, su iniziativa della Confederazione Sindacale Lavoratori.
Si è parlato di gestione dei rifiuti, Bilancio, infrastrutture e sviluppo economico.
Tutti i relatori sono intervenuti con discussioni rilevanti e soprattutto partecipate dai cittadini presenti.
Ha presentato l’evento l’avvocato Anna Maria Aiello e ha moderato il confronto Letizia Ferrante di Cittadinanza Attiva, che ha chiarito il valore di incontro tecnico della tavola rotonda e la natura apartitica.
Il primo intervento è stato quello dell’ingegnere Salvatore Parlatore, concentrato sul tormentato tema dei rifiuti. In particolare, ha spiegato come la categoria dei rifiuti che maggiormente ci interessa come cittadini è il rifiuto solido urbano, nella categoria delle frazioni merceologiche omogenee come plastica, vetro, e soprattutto l’umido organico.
Quest’ultimo, soprattutto è stato oggetto di una direttiva della Comunità Europea del 2006, la quale fornisce delle indicazioni circa il trattamento del rifiuto solido organico e propone una strategia.
Il rifiuto deve essere trattato come risorsa, e diventare in seguito allo smaltimento, una materia prima “seconda” (ovvero, utilizzata per ri-creare). Per quanto riguarda l’umido, l’idea é quella del compostaggio che ha comportato non poche difficoltà, quali la puzza pestilenziale, la difficoltà a trovare lo strutturante ligneo che serve per creare il compost, e l’assenza di mercato in questo settore. A parere dell’Ingegnere vi è, invece, un’alternativa ovvero il dissipatore di rifiuti alimentare, brevettato in America nel 1927 e che, appositamente collocato sotto il lavello, tritura il rifiuto e lo trasferisce nella fognatura. Il codice dell’Ambiente (D. Lgs 152/2006) così come modificato nel 2008, lo permetterebbe.
Il secondo intervento, sul delicato tema del bilancio, è stato trattato da Nicolò Benfante. Ha spiegato che il default di un Comune è spesso, se non sempre, causato da una cattiva gestione economica e finanziaria degli amministratori stessi per una serie di motivi, quali una eccessiva contrazione dei debiti fuori bilancio, subire condanne derivanti da sentenze di condanna non già impegnate in bilancio, disavanzi di consorzi (per esempio Coinres), o la mancata riscossione di crediti vantati. Le conseguenze e le sanzioni di un dissesto non sono irrilevanti, come dispone il comma 5 dell’art 248 del T.U.E.L. Molte domande sono state poste soprattutto sulla tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Questa, infatti, deve coprire il costo integrale del servizio. Ci si è chiesto quindi, vista l’assenza di un consuntivo, su quali dati contabili è stata calcolata e se esiste un piano economico finanziario, essenziale per l’approvazione della tassa; se esistono dei debiti fuori bilancio, visto che una recente sentenza della Cassazione illustra come per questi debiti che scaturiscono da forniture di beni e servizi risponde l’amministratore o il funzionario che ha disposto o lasciato eseguire, in violazione di legge, la fornitura in questione.
In seguito, Francesca Gagliano, revisore legale, ha spiegato che quando sente parlare del futuro dei giovani bagheresi, molti rispondono che non c’è nulla da fare a Bagheria, che i giovani sono costretti ad andare via e questo le dispiace. Molti però non conoscono gli strumenti che abbiamo a disposizione per tutelarsi, per affrontare questo periodo di forte crisi. Infatti, esiste la legge 3 del 2012 sul sovraindebitamento che prevede la possibilità di tagliare i propri debiti tramite una procedura di sdebitamento, che si può attivare se si è in possesso di alcuni requisiti. Se le aziende o i privati conoscessero questa legge, avrebbero l’opportunità di ripartire. L’attivazione della procedura è possibile rivolgendosi ad un professionista o alle Camere di Commercio. Già molte pratiche sono state presentate e approvate, tramite il congelamento dei debiti per chi non riesce in questo momento ad affrontarli. Ha concluso sostenendo che la cattiva informazione genera delle conseguenze nefaste, che bisogna reagire e non auto-condannarsi.
L’ultimo intervento è stato quello dell’avvocato Aurelio D’Amico, responsabile della Confconsumatori, avente ad oggetto gli strumenti a tutela del cittadino. Prima Bagheria aveva un Tribunale ed un Giudice di Pace e ciò era importante per la centralità che assumeva il Paese. Il Tribunale di Bagheria era una sezione distaccata del Tribunale di Palermo e aveva competenza su 16 Comuni tra cui Godrano, Mezzojuso, Cefalà Diana. Con il D. Lgs 491/1999 da 16 comuni, al tribunale resta la competenza solo su Bagheria e Ficarazzi. Purtroppo era necessario integrare il Tribunale di Termini Imerese. A seguito di una interrogazione parlamentare presentata da una Onorevole, viene eliminato totalmente il Tribunale e la competenza viene trasferita al Tribunale di Termini Imerese. Le associazioni dei Consumatori sono da sempre disponibili a scrivere eventuali ricorsi a titolo gratuito, ma l’avvocato non andrà più al tribunale o presso il giudice di pace, onere che incombe sul cittadino. Prima esigeva la figura del difensore civico, ormai abolito da tempo: chiunque poteva farsi consigliare da un professionista su qualsiasi cosa, per comprenderne meglio il significato, anche per una semplice bolletta. Adesso, se vogliamo tutelare i nostri diritti, dobbiamo rivolgerci a Termini Imerese.
Il dibattito si è concluso con molti interventi dei cittadini, sulla necessità di modificare il sistema attuale di raccolta e smaltimento, sulla esigenza di sperimentare una fase di tutoraggio prima dell’avvio della raccolta differenziata, sul turismo bagherese che manca ma che potrebbe essere fonte di ricchezza.
Visto l’esito positivo dell’incontro ed essendo il dibattito molto partecipato, gli organizzatori hanno specificato che non si tratta di un evento isolato ma che sarà ripetuto con temi che interessano Bagheria e che hanno come obiettivo l’informazione dei cittadini.