La scuola secondaria dell’Istituto Comprensivo “Karol Wojtyla” di Santa Flavia, ha voluto rendere omaggio ad Archimede, il matematico, conterraneo, più famoso dell’antichità, dedicandogli un’intera giornata. L’occasione è la data del 14 marzo, nell’ordine anglosassone 3 14, prime cifre della celebre costante PIgreco.
Il PI Day, è un’iniziativa nata nel 1988 a San Francisco da un’idea del fisico Larry Shaw per porre al centro dell’attenzione la matematica, una scienza che non trova spesso motivi per festeggiare, che si diffonde sempre più nel mondo.
Gli alunni delle classi seconde della secondaria, in particolare, con la guida esperta degli insegnanti di matematica e di tecnologia, hanno avuto modo di conoscere, più da vicino e fuori dagli schemi classici, il grande matematico e di esplorarne la mente attraverso numerosi lavori interattivi sulle sue maggiori realizzazioni. Hanno osservato le macchine archimedee viaggiando all’interno del museo virtuale di Siracusa, come a “toccar con mano” le sue idee straordinarie; hanno utilizzato la tecnologia “Phet Interective Simulation”, messa gratuitamente a disposizione dalla University of Colorado Boulder, verificando con entusiasmo le leggi e i principi.
A volo radente, sulle numerose invenzioni: la vite senza fine, i solidi archimedei, la corona di re Gerone, il planetario, la catapulta, la sfera e il cilindro, le sezioni coniche, lo stomachion … alunni e docenti hanno, quindi, posto l’accento sulla costante più famosa del mondo, il π PIgreco, e sulla sua relazione con la circonferenza. La naturale correlazione dei principi, come quello di galleggiamento dei corpi, vicino alla realtà marittima di Porticello e Sant’Elia, o la leggenda sugli specchi ustori, utilizzati per ritardare la caduta di Siracusa, che, in epoca moderna, ha ispirato la costruzione della centrale elettro-termica a solare concentrato, “Archimede”, presso Priolo Gargallo a Siracusa, dimostrano l’attualità dei temi proposti. Se il fine, concordemente a quanto auspicato da Larry Shaw, era quello di indirizzare gli alunni verso una disciplina ritenuta ostica e poco amata, possiamo, senza dubbio, affermare che i ragazzi del Karol Wojtyla hanno saputo divertirsi ed imparare allo stesso tempo, coltivando anche la curiosità scientifica.