di Marco Morana
Di argomentazioni per contestare l’operato della sindacatura Cinque ce ne sono a iosa: tutte valide e sotto gli occhi di tutti. A partire dall’asfalto sul manto stradale. Bagheria è sempre la solita “gruviera”: dalla Svizzera cominceranno a temere la concorrenza. E a poco serve giustificarsi dicendo che in via Città di Palermo e in via Libertà sono stati rattoppati cento metri di strada. Percorrere via Roccaforte, ad esempio, è diventato uno sport estremo. Prima o poi l’amministrazione stipulerà una convenzione con i gommisti della città.
Altra questione tutt’altro che risolta: quella dei rifiuti. Vero è che la città non ha più vissuto emergenze rifiuti e i cassonetti vengono regolarmente svuotati, ma non contano solo i risultati: conta anche come ci arrivi.
Resta il dubbio della legittimità dell’affido diretto col rischio, non remoto, che i cittadini si vedano appioppare in bolletta sia il costo della ditta privata sia quello del Coinres.
Per non parlare della raccolta differenziata con le famose isole ecologiche che fanno bella mostra di sè ogni giorno. Di isola ecologica non hanno proprio nulla: sono delle gabbie a cielo aperto di rifiuti. Semplicemente, un triste spettacolo.
Occorre anche la forma, non solo la sostanza, perchè a farle cosi, le isole ecologiche, siam bravi tutti.
E a proposito di sostanza: Esattamente, questa differenziata poi che fine fa? Un video che gira sul web mostra due operai che conferiscono la differenziata tutta all’interno di un autocompattatore.
Una grana non da poco è quella delle scuole. I doppi turni stanno sempre più esasperando i genitori e all’orizzonte non si vede la soluzione nonostante le numerose dichiarazioni dell’amministrazione del tipo: “risolveremo”, “stiamo lavorando”. Famosa un’intervista dell’assessore Atanasio che dava per risolto il problema strutturale alla Cirincione già nel mese di Settembre. Opporre alle rimostranze il dissesto del Comune è, anche quello, argomento debole.
Perchè quando il sindaco e la sua squadra erano in campagna elettorale conoscevano la situazione delle casse comunali ma si sono proposti di governare la città ed erano fra i più tenaci contestatori del sindaco Lo Meo che doveva fare i conti con un Comune fallito già da tempo nei fatti. E allora come funziona? Se la macchina con le ruote sgonfie e il motore fuso la guida il mio avversario è scarso lui, e anzi gli dico: “Lascia perdere che non sei capace, ci penso io”. Quando ci sono io al volante: ” Eh, cosa volete? Il motore è fuso”. Ecco, sono queste le argomentazioni da dover contestare al sindaco e alla sua maggioranza.
Ma il tema tirato fuori dal servizio delle “Iene” è sostanzialmente esilarante: cosi, come illuminati da chissà quale divinità, finalmente scoprono il fenomeno dell’abusivismo edilizio. Che non riguarda solo Bagheria, ma l’Italia intera. Se diamo tempo al tempo qualcuno si accorgerà che girando il rubinetto col pallino rosso vien fuori l’acqua calda. Esilarante anche la pretesa di quelli che vorrebbero le dimissioni del sindaco. Per un servizio delle Iene riguardante un abuso commesso 40 anni fa non da lui ma eventualmente dai sui genitori? Ma andiamo, siamo seri. Però, il maldestro tentativo di rispondere al quel reportage con argomentazioni inconcludenti fa cascare l’asino di Patrizio Cinque. Non puoi balbettare davanti le telecamere e poi, a poche ore dalla messa in onda del servizio, fare outing: “La casa dove sono cresciuto è stata costruita abusivamente prima che io nascessi. Poi regolarizzata. E se devo dirla tutta in quel momento non era in area sottoposta a vincolo monumentale: “Non so se vi aspettavate un altro tipo di outing ma…mettiamola così…l’attesa rende la scoperta più interessante […]” . Bisognava dirlo alle telecamere delle Iene, o meglio, ai “dipendenti di Berlusconi” che si sono presentati con una telecamera e un microfono, non con un mitra. Se hai brillantezza di riflessi quel microfono e quella telecamera li puoi sfruttare a tuo vantaggio. La risposta doveva essere decisa ma umile, del tipo: “Si, 40 anni fa i miei hanno costruito un’abitazione abusiva ciò in quegli anni rappresentava spesso l’unica soluzione per realizzare un sogno dopo tanti sacrifici. Lungi da me voler giustificare l’abusivismo edilizio, e come amministrazione ci occuperemo di dar seguito alle regolarizzazioni” Invece, Patrizio Cinque ha attaccato a testa bassa le Iene con un successivo video sul suo profilo. Si, saranno anche dipendenti di Berlusconi (che finge opposizione a Renzi), ma la critica è sempre legittima, anche se faziosa. Non si può pretendere di non venire attaccati altrimenti si fa la stessa magra figura di Renzi che manda gli sms a Travaglio dopo un articolo non gradito. Se scegli una strada ti prendi annessi e connessi.
Ma ancora più esilaranti del servizio delle Iene, di chi pretende le dimissioni di Patrizio Cinque e ancor più della reazione dello stesso, sono i post su Facebook dei componenti bagheresi del Partito Democratico. Immaginiamo il simposio di questo trust di cervelloni. Per tutta la notte si spremono le meningi fino a lasciare gli occhi e il sudore sul tavolo e poi postano una frase del tipo: “Un amministratore non può mentire. Il sindaco riferisca in Consiglio Comunale” Pura filosofia politica. Ci mancava solo “vogliamo la pace nel mondo“, e poi era perfetto. E se un amministratore non può mentire, figuriamoci il presidente del Consiglio dei Ministri. Di che partito è? Riferisca in Parlamento.