di Antonino Russo
Da qualche tempo si ode spesso la frase “ho avuto una storia”.
Chissà perché la frase è detta quasi sempre al passato. Certo, perché le storie hanno un principio e una fine. Eravamo abituati ad avere una idea alta della storia: tanto alta da essere registrata negli annali. Ora un semplice incontro, a volte insignificante, tra due persone diventa una storia.
Per i giovani di oggi avere una storia significa innamorarsi di una persona,stare insieme qualche mese o qualche anno e poi archiviare il tutto per passare oltre. A volte le storie sono telegrafiche: durano poco. Altre volte si tratta di storie lunghe,spesso a puntate con brevi interruzioni tra un periodo e l’altro. Altre volte si tratta di storie che hanno un finale violento, chiuso con un femminicidio. E siamo alla tragedia.
Ciò avviene quando un uomo abbandonato dalla sua donna si vendica uccidendola.
– Non sopportavo l’idea di essere respinto – dice l’uomo in questione.
Come può un grande amore (in quei casi dicono tutti che si trattava di un grande amore) finire in tragedia? Eppure ciò avviene e abbastanza di frequente. Qui non c’entra il discorso sulla modernità e non è un problema che riguarda la grande città o il piccolo centro. Tutto il mondo è paese. Certamente c’entra la educazione e il livello culturale della massa. I media fanno qualcosa in merito? Penso proprio di no. Tutti i programmi di quasi tutte le reti televisive sono mediamente mediocri e spesso diseducativi.
Rimane la scuola,ma è assediata da cattiva informazione e non sempre riesce a parare i colpi. Si spera sempre nelle nuove generazioni. Chi di speranza campa disperato muore. Speriamo che questo non accada sempre.