di Martino Grasso
Continua a rompersi il muro del silenzio a Bagheria.
Un altro imprenditore esce allo scoperto e grida a gran voce il suo No al pizzo. E’ Michelangelo Balistreri 52 anni, imprenditore, che gestisce l’azienda di famiglia, che opera nel settore ittico, con il fratello Girolamo e i figli.
Da anni ha anche fondato il museo del mare, visitato da migliaia di persone ogni anno, a testimonianza del suo impegno nel sociale.
Michelangelo, da qualche giorno, ha fatto sistemare all’esterno della sua azienda, una targa con la quale comunica la sua adesione alla neonata associazione antiracket.
Lo scorso anno ha anche ricevuto delle richieste estorsive. Un giorno si presentarono 2 persone, poi arrestate per estorsione, chiedendo un “prestito” di 100 mila euro. Balistreri non si fece intimorire e dopo pochi minuti andò a denunciare tutto alla polizia.
“Volevano un prestito -racconta- dicendo che mi avrebbero restituito i soldi dandomi 10 mila euro al mese. Ho capito subito che non era un prestito ma ben altro. Ho detto che non avevo intenzione di pagare e mi dissero cosa avrebbero dovuto dire ai “grossi”. Ho risposto che di “grosso” conoscevo solo nostro Signore”.
Michelangelo Balistreri è orgoglioso della scelta fatta e anzi sottolinea che l’unica strada è quella di denunciare, proprio come va dicendo un altro imprenditore-coraggio, Gianluca Calì, con cui ha preso parte nel dicembre scorso alla marcia contro il pizzo svoltasi a Bagheria.
“La denuncia è un dovere -dice- Se avessi pagato, avrei contribuito a delinquere. Quei soldi sarebbero stati utilizzati per comprare armi o droga.
Sarei stato loro complice e potenziale assassino. Invito tutti a prendere coscienza e a denunciare. Dobbiamo avere il coraggio di difendere il nostro lavoro, i nostri figli, la nostra dignità e la Sicilia. Lo dobbiamo anche in memoria di Libero Grassi che è morto per noi.
Io scrivo poesie e ce n’è una che dice che “una noce nel sacco non fa rumore”. Ma prima si usavano i sacchi di juta, adesso sono di plastica e anche mezza noce può fare rumore”.
Balistreri ci tiene parecchio a ringraziare le forze dell’ordine per il lavoro che compiono ogni giorno nel territorio.
“Devo ringraziare la polizia, i carabinieri la guardia di finanza e voglio ringraziare anche il sindaco Patrizio Cinque e l’amministrazione tutta, che ci sono vicini in questa battaglia. Ringrazio anche Enrico Colajanni dell’associazone LiberoFutura che ci è vicini. Vorrei ricordare che nel mare il pesce cane mangia le acciughe, ma se le acciughe si uniscono, creano un pallone e il pesce cane scappa. Ecco, dobbiamo seguire l’esempio delle acciughe. Dobbiamo unirci.”
A Bagheria sembra soffiare un vento nuovo.
Il solco è segnato da imprenditori come Calì e Balistreri che non vogliono fare gli eroi ma che non accettano le prevaricazioni. Da nessuno.