In merito alla polemica sull’utilizzo di villa Cutò per il veglione di fine anno, interviene anche il sindaco Patrizio Cinque.
“Se dovessi dare un titolo alla nota che scrivo per fornire informazioni in merito all’evento che si è svolto nella corte di villa Aragona Cutò -scrive in una lunga nota- , userei questo: “Villa Cutò, il capodanno, la mafia, Borremans e la Bibbia (attenzione: nel testo sono presenti inserimenti di monumenti a fini promozionali)”. Mi permetterete la boutade iniziale ma trovarmi a chiarire quanto è chiaro, scritto negli atti, approvato dagli organi preposti, mi distrae da compiti più onerosi; ma visto che è diventato necessario non mi tiro di certo indietro nel fare chiarezza.
Non pretendiamo di avere ragione ma ci teniamo a fornire ai cittadini tutte le informazioni utili al fine di pervenire alla verità.”
Il sindaco sottolinea che villa Aragona Cutò è una delle numerose Ville settecentesche bagheresi, tra le poche ad essere pubbliche. Esiste un regolamento che prevede la concessione degli spazi della Villa.
Alcuni privati, così come previsto dal regolamento, hanno chiesto regolare autorizzazione a poter organizzare nella corte interna una serata per celebrare l’arrivo del 2016.
Per capirci meglio, la corte interna è uno spazio esterno per il quale il visitatore dovrebbe passare, se volesse, attraverso lo scalone interno, raggiungere il piano nobile ed osservare gli affreschi del ‘700 del pittore Borremans che mostrano scene di vita mitologica e scene tratte dalla Bibbia; visto che alcuni quotidiani nazionali parlano della serata di intrattenimento a Bagheria, ne approfitto per fare promozione, ma di questo il lettore era stato avvisato.”
Il primo cittadino continua dicendo che è stata vagliata la richiesta, considerato che la suddetta tipologia non è vietata nella Villa.
“Abbiamo sentito i richiedenti per assicurarci che il tenore della serata fosse consono alla sacralità della Villa.
Dopo aver ottenuto rassicurazioni sulla volontà di voler svolgere tutto, senza in alcun modo creare condizioni che potessero nuocere al nostro prezioso monumento, rinvenendo che l’intento era semplicemente di accogliere il nuovo anno con lo sfondo della suggestiva cornice che Villa Cutò era in grado di creare, abbiamo accolto la richiesta.
Non ci sembra, e non ci è sembrata una brutta idea. Anzi, pensare che Villa Cutò possa essere luogo di socialità è una sfida raccolta dall’Amministrazione che lanciamo ai cittadini, in particolare ai giovani.
Non abbiamo mai nascosto che il nostro intento, al fine di valorizzare e soprattutto far conoscere i nostri beni architettonici era quello di aprire ad una sinergia pubblico-privato.
Sono ancora impresse nelle nostre menti le immagini di questa Villa accerchiata da rifiuti, a quelle immagini preferiamo quelle della villa illuminata da giochi di luci.
Accolta l’istanza, gli organizzatori, così come si conviene per tutte gli eventi che autorizziamo (in passato non è avvenuta la stessa cosa), hanno portato avanti l’iter burocratico.
Hanno presentato una istanza di convocazione della commissione di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo, allegando la planimetria con le specifiche sulle modalità di svolgimento della serata, la relazione tecnica antincendio, le dichiarazioni antimafia, la relazione sulla sicurezza oltre ai versamenti dovuti: diritti di segreteria, certificato di corretto montaggio dell’impianto elettrico e audio.
La Commissione si è riunita il 28 dicembre. Alla commissione prendono parte i vigili del fuoco, il comando di polizia municipale, l’azienda sanitaria provinciale, un dipendente dell’ufficio tecnico comunale, il perito elettrico nominato dal Comune, oltre al segretario verbalizzante e il presidente nominato dall’Amministrazione.
La commissione ha verificato che l’evento rispettava i requisiti di sicurezza sia per le persone che per l’edificio. Ottenuto il parere favorevole da parte della Commissione, i richiedenti hanno acquisito anche il parere favorevole da parte della Questura. Fin qui l’iter procedurale.”
Il sindaco risponde poi ad alcune domande che sono state formulate sui social network.
“All’interno di Villa Cutò è possibile svolgere queste tipologie di eventi?
Si. Nel regolamento, scaricabile dal sito del Comune, si fa esplicito riferimento alla possibilità di svolgere eventi conviviali e di intrattenimento. Questo non ci dovrebbe stupire, d’altronde in molte altre città si concedono monumenti per eventi conviviali.
Andiamo ai costi da pagare per ottenere in concessione gli spazi della Villa.
Premettiamo che quando un privato richiede gli spazi in concessione il Comune dovrebbe garantire guardiania e pulizia dei locali.
La serata si è svolta nella corte interna. Il regolamento prevede che per gli eventi da svolgersi nella corte interna si debba corrispondere un costo di 50 euro. D’altro canto per eventi di intrattenimento, conviviali, e matrimoni, dove si prevede però l’utilizzo del giardino oltre che della corte interna, il costo da pagare è di 500 euro.
Dal momento che la serata si doveva svolgere nella corte interna e non nel giardino – riducendo la capacità di pubblico ospitante a circa 200 persone – e che la tipologia di evento è di intrattenimento e conviviale, abbiamo optato per una cifra media di 250 euro. Oltre al costo di 250 euro i richiedenti hanno regalato alla cittadinanza due stufe alogene (circa 200 euro), hanno riparato il motorino dell’acqua che era guasto da settimane, hanno pagato la pulizia dei locali, hanno garantito la guardiania e la sicurezza della Villa a loro spese. Questi due ultimi costi, come detto in premessa, doveva sostenerli il Comune. Quindi a conti fatti i costi richiesti dal Comune ai richiedenti, anche se non dovuti, sono stati superiori a quanto previsto dal regolamento.
Riepilogando. Chiunque, rispettando il regolamento, le norme in materia, e compatibilmente con le finalità della Villa e con la programmazione degli eventi previsti dalla Amministrazione comunale, può fare richiesta per richiederne gli spazi. Il costo da sostenere è stabilito dal regolamento. Per tutte le tipologie di evento c’è un iter burocratico da seguire, oltre a tutti i costi da sostenere, ad esempio diritti Siae, affitto impianti luce e audio, sicurezza, ecc.
Ci piacerebbe fare rivivere Villa Cutò, metterci alle spalle l’immagine della Villa circondata dai rifiuti che ci hanno consegnato i precedenti amministratori, e ripartire dalla luce che in questi giorni ci ha permesso di riscoprire una immagine di un nostro gioiello con occhi nuovi.”
P.S. Un redattore di un portale online ha parlato di “gesto mafioso e prevaricatorio” riferendosi alla questione. Ognuno si prende la responsabilità per ciò che dice o scrive, tuttavia ci teniamo a obiettare riguardo la possibilità che la questura dia pareri favorevoli ad eventi mafiosi. Altri ragionamenti verranno fatti nelle sedi opportune, al fine di difendere il Comune. Mi domando perché però: non ci si spinse in tali castronerie quando, qualche anno fa, presso Villa Cattolica si permetteva di organizzare un matrimonio in favore di un politico amico simulando una disinfestazione.