E’ stata sequestrata tutta l’area dove sorge il vecchio depurato del Comune, alle pendici della montagna dove si trova il parco archeologico di Solunto.
Ad eseguire il provvedimento è stato il nucleo ecologico dei carabinieri di Palermo.
Il sequestro è scattato perché all’interno dell’area sono stati trovati numerosi cumuli di sfabbricidi, abbandonati da una ditta che utilizzava l’area, per i quali occorre lo smaltimento previsto per i rifiuti speciali. Il provvedimento ha anche provocato la denuncia del sindaco e del capo ufficio tecnico del Comune. Il sequestro creerà dei problemi visto che il Comune aveva affidato i lavori, per l’ampliamento del nuovo impianto, che dovrà sorgere nella stessa area dove si trova il vecchio depurato comunale, costruito 30 anni fa e mai entrato in funzione. I lavori per l’ampliamento dell’impianto sono previsti per il mese di ottobre, e per la realizzazione sono stati stanziati circa 6 milioni e 700 mila euro. “Lunedì con i nostri avvocati -sottolinea il sindaco Salvatore Sanfilippo– faremo istanza di dissequestro. Voglio puntualizzare che il depurato è stato gestito dall’Aps e che le competenze passarono all’Amap dopo il fallimento della società. Questa ditta che è stata trovata all’interno dell’area, pare che ci fosse, da almeno 20 anni. Io non ne sapevo nulla. E non mi sento assolutamente responsabile. Speriamo che la situazione si sblocchi per consentire i lavori per la costruzione del nuovo depuratore”.
L’impianto di Santa Flavia venne costruito circa 30 anni fa. Venne anche realizzato il pennello a mare. L’impianto non è però mai entrato in funzione. Non sono stati mai effettuati, infatti, i lavori che collegavano il depuratore al pennello a mare, per l’opposizione dei proprietari dei terreni dove dovevano sorgere alcune opere. Nel frattempo sono sorte decine di abitazioni nei pressi dell’area. Va anche aggiunto che il vecchio depuratore si è deteriorato con la necessità di adeguarlo con opere completamente nuove.
Lo scorso mese di giugno si è svolta un’assemblea pubblica nto, alla quale vennero invitati anche i residenti della zona.
Sulla vicenda del sequestro è intervenuta la sezione del Movimento 5 stelle di Santa Flavia.
“Avevano posto fortemente, lo scorso anno, la questione delle numerose irregolarità presenti nella vicenda -si legge in una nota- e avevano invitato l’Amministrazione a rivedere il progetto, provvedendo anche ad indicare le specifiche modifiche tecniche che lo avrebbero reso compatibile con l’avvenuta urbanizzazione della zona, a tutela degli abitanti limitrofi. Avevamo anche richiesto la convocazione di un formale consiglio comunale aperto che approfondisse tutti i punti. Adesso l’epilogo penale di una vicenda che andava affrontata con meno superficialità e con più disponibilità ad ascoltare.”