di Vincenzo Lo Meo
Desidero esprimere tutta la mia solidarietà e vicinanza alla dottoressa Laura Picciurro destinataria di una misura persecutoria e di rozza propaganda giustizialista.
Si cerca da parte di chi è al timone di coprire le proprie inadeguatezze riversando sui dirigenti le disfuzionalità dell’Ente, spostando l’attenzione dell’opinione pubblica rispetto alle scelte ondivaghe, immotivate e persino conflittuali a cui abbiamo assistito in questo anno di governo.
La mia Amministrazione, pressata da contingenze eccezionali, chiese alla dottooressa Picciurro di occuparsi della gestione di due settori strategici per l’Ente, quello dell’Urbanistica e dei Lavori Pubblici offrendo la collaborazione di due assessori tecnici, l’ing. Francesco Greco e l’Arch. Michelangelo Testa. In tal modo la dirigente mise a frutto la sua preparazione giuridica evidenziando capacità ed efficienza oltre, e soprattutto, apprezzabile senso di autonoma determinazione.
Al di là del merito sulle motivazioni, che lasciano perplessi, è un atto inaudito che arrecherà danno all’Ente e che non si concilia invece con il dovere alla reciproca collaborazione, nell’interesse dei cittadini, che la politica e la burocrazia devono avere.
Altrettanto grave e censurabile è l’annuncio persecutorio rivolto alla dottoressa Guttuso, dopo oltre un decennio di esercizio delle funzioni con lealtà e senso del dovere, grave soprattutto, come per il caso precedente, perché annunciato in pompa magna “urbi et orbi” senza alcun rispetto per le persone, senza la dovuta riservatezza che il caso avrebbe meritato, e in barba al garbo e contegno istituzionale che dovrebbero invece uniformare i comportamenti di chi rappresenta una comunità.
Cattiveria e propaganda che nell’immediato creano disservizi e, alla lunga, si ritorceranno contro chi li adotta.