di Giuseppe Martorana
Dopo un anno di calvario personale e familiare, dovuto ad un male incurabile, è deceduto stanotte all’età di 70 anni Nino Di Pasqua, il forte difensore, prima della Juventina di Palermo di Renzo Barbera, poi della Juve Bagheria dello stesso Barbera e di Pippo Barone.
Sua moglie Rosa Armetta era morta improvvisamente cinque mesi fa.
Aveva tre figli, Gaetano, Francesco e Marilena. Gaetano si è trasferito nella nostra città dopo avere sposato la giornalista bagherese Viviana Lamesta.
Ho conosciuto il forte difensore palermitano nel lontano 1964 allorquando, da Commissario straordinario del “Bagheria”, ho cominciato a seguire le sorti della nostra squadra di calcio.
Nino faceva parte di una delle più valenti valenti squadre siciliane, la Juventina di Renzo Barbera che aveva una difesa validissima con i vari Corrao, Buzzanca, La Mattina, Cerrito, Guadagna, Valenziano, per citarne solo alcuni. Era considerata la squadra dei ricchi, la nostra quella dei pellegrini.
Nel 1966, la Juventina spicca il volo verso la Serie D e con lei Nino Di Pasqua che diventa sempre più forte, sempre più insuperabile e insostituibile. Ben presto si avvia a diventare il Capitano della squadra.
Come è noto, all’inizio della stagione 1968-69 avviene la fusione tra Bagheria e Juventina e le due squadre da cugine diventano parenti strette
Tra gli anni ’70 e ’74, diventai segretario della Società e spesso per le gare da disputare in Calabria avevo il compito di accompagnatore della squadra. Ricordo le sue grandi prestazioni sui campi difficilissimi di Vibo Valentia, Nicastro, Siderno, Bagnara, Palmi, Gioia Tauro: dava del tu al pallone, stoppando in area di rigore, con calma e bravura, alcuni palloni velenosi degli avversari, invece di spazzare via per allontanare il pericolo.
Gli piaceva giocare al calcio e pretendeva dai compagni il massimo impegno in ogni gara.
Nel mese di aprile del 1972, Gaetano Sconzo, costretto a lasciare la guida della squadra per motivi di lavoro, viene sostituito proprio da Nino che ci sa fare anche come tecnico, ottenendo ben sette punti su sei gare, delle quali quattro in trasferta.
Alla vigilia di alcune partite ritenute molto difficili lui rispondeva: “Picciuotti, nna jucamu sta paittita, un vi scantati”. Ecco chi era Nino, dava sempre la carica giusta ai suoi compagni, suggerendo di avere rispetto del proprio fisico, allenandosi con giudizio perchè senza una buona preparazione atletica non si poteva ben figurare. E Lui questo rispetto di sé l’aveva, il che gli consentiva di affrontare ogni incontro con la migliore preparazione possibile. Così facendo partecipò a sei campionati con la Juve Bagheria, con una media presenze di più di trenta gare a campionato, e di disputarle tutte e 34 nel 1971-72.
Era tra i migliori giocatori del calcio siciliano, e al termine del campionato di Sere D dell’anno 1972-73, dalla Stampa venne classificato al 2° posto tra i Jolly di difesa.
A Bagheria Nino aveva molti amici ed ex compagni di gioco con i quali era rimasto sempre in contatto, come Mimmo Maggiore, Nino Sorci, Giovanni Buccheri, Pino Cancemi, Francesco Raspante ed altri.
Alla famiglia le nostre più sentite condoglianze della nostra redazione.