La Procura ha chiuso le indagini per 28 delle persone che vennero arrestate il 5 giugno dello scorso anno nell’ambito del processo “Reset” e i sostituti procuratori Francesca Mazzocco e Caterina Malagoli si apprestano a chiedere il rinvio a giudizio.
La notizia è stata resa nota dal Giornale di Sicilia di oggi.
Sono state stralciate le posizioni di 2 indagati: Benito Moriscato e Salvatore Lo Piparo che nel frattempo hanno deciso di collaborare con la giustizia, mentre Luigi li Volsi è stato raggiunto successivamente da un’ altra ordinanza di custodia cautelare.
Il rinvio a giudizio coinvolgerà reggenti e picciotti del mandamento di Bagheria che coinvolge anche le famiglie mafiose di Villabate, Ficarazzi e Altavilla Milicia.
Secondo l’accusa il mandamento era gestito da Nicolò Greco e Giuseppe Di Fiore.
Il processo coinvolgerà anche Carlo Guttadauro, Giorgio Provenzano, Giovanni Pietro Flamia, Giovanni Di Salvo, Nicolò Lipari, Francesco Pretesti, Francesco Raspanti, Francesco Speciale, Francesco Terranova, Giovanni La Rosa, Fabio Messicati Vitale, Bartolomeo Militello, Giuseppe Comparetto, Atanasio Ugo Leonforte, Emanuele Cecala, Michele Modica, Pietro Lo Coco, Andrea Lombardo, Leonardo Granà, Vincenzo Maccarone, Carmelo Nasta, Paolo Salvatore Ribaudo, Giovan Battista Rizzo, Giovanni Salvatore Romano e Salvatore Buglisi.
L’inchiesta ha preso spunto anche dalle dichiarazioni di due pentiti: Sergio Flamia e Stefano Lo Verso.
Nel corso delle indagini vennero accertate anche 44 estorsioni e in 22 i taglieggiati ammisero le estorsioni.
Le indagini consentirono anche di risalire agli autori dell’incendio all’ex dirigente del Comune di Bagheria, Giovanni Trovato, avvenuto il 27 gennaio 2007.