di Michele Trupiano
In questi giorni, nel Liceo Classico “Francesco Scaduto” di Bagheria circa seicento studenti stanno manifestando il loro dissenso verso la riforma “Buona Scuola” proposta dal Ministro della Pubblica Istruzione Stefania Giannini.
La nostra forma di protesta consiste nell’autogestione della nostra scuola. La nostra volontà di protestare nasce di riflesso alla riforma della “Buona Scuola” del governo Renzi: essa è il mezzo nelle mani del Governo per realizzare, a nostro parere, l’ormai vecchio progetto di concepire la scuola come un’azienda finanziata da soggetti privati. Prima di entrare nel vivo della protesta, ci siamo chiesti quali fossero i principali punti della riforma, eccoli: ulteriori 315 milioni di tagli riguardanti sia i servizi erogati sia le remunerazioni dei dipendenti pubblici; la distribuzione ineguale delle risorse a disposizione; il meccanismo di competizione introdotto all’interno della Scuola a causa dei nuovi criteri di merito e degli organi interni agli istituti che attribuiranno questo merito (composti da Dirigente Scolastico, alcuni docenti e un soggetto esterno), il quale creerebbe un clima assolutamente non proficuo per noi studenti; introduzione della figura del “preside manager”; privatizzazione delle scuole a favore di investitori che lucreranno copiosamente grazie ai loro investimenti negli istituti di istruzione.
Inoltre è ormai un dato di fatto che le scuole fatiscenti sono state abbandonate a loro stesse (e noi studenti con esse), nonostante le promesse del Presidente del Consiglio riguardo lo sblocco di 550 milioni di euro da destinare all’edilizia scolastica. Dopo un’assemblea di istituto, che si è svolta a seguito del corteo che ha visto la partecipazione di tutti i licei bagheresi, è stata manifestata la volontà di entrare i autogestione. La giornata si svolge in questo modo: Al regolare orario d’ingresso, dopo esserci riuniti in assemblea, i ragazzi danno via a varie attività (come artistiche o di pulizia dei locali), si riuniscono in corsi autogestiti (come quello di politica, di filosofia, di orientamento universitario, di diritto ecc..), che spesso danno luogo a costruttivi dibattiti, oppure si riuniscono in alcune aule per svolgere attività di recupero/potenziamento delle materie scolastiche o di mutuo soccorso. Inoltre, in questi giorni verrà preparato, insieme ad altri licei del territorio e non solo, un documento da spedire al Ministero dell’Istruzione, sperando di amplificare la voce della protesta.