Si è inaugurata la mostra “In seno alla cultura”, presso i magazzini del ferro, bene confiscato alla mafia, su iniziativa dell’associazione Culturalab.
All’inaugurazione ha preso parte anche il sindaco Patrizio Cinque, oltre a Fabrizio Ferrandelli, Vicepresidente della Commissione Regionale Antimafia, Massimiliano Ficarra, presidente di AIGA Termini Imerese.
Giuseppina Greco, dell’associazione Cultralab ha presentato l’iniziativa, sottolineando l’importanza simbolica del luogo che per molti anni era luogo di morte.
Anche il sindaco ha lodato p’iniziativa, sottolineando che lo sviluppo di Bagheria passa anche attraverso la promozione di iniazitive culturali come quella in corso.
L’associazione Apertura a strappo ha dato vita alla narrazione “Meglio arrivare morto” su Piddu Panno.
Si è esibita anche Marika Riggio che ha svelato gli scatti e avviato il progetto di istallazione.
La Mostra Fotografica, resterà aperta, con ingresso libero, domenica 23 Novembre (9,00-13,00 e 16,00-20,00) ed il 24 Novembre (9,00-13,00).
“La mostra -sottolineano gli organizzatori- intende in maniera provocatoria, porre l’attenzione sui beni culturali del nostro territorio e sul patrimonio siciliano con il duplice scopo di: Fare emergere la concreta visione del Bene Culturale quale Risorsa per lo sviluppo socio-economico del territorio, – Operare un riscatto socio-culturale anche attraverso la fruizione di beni confiscati alla mafia.
La realizzazione degli scatti, permetterà ai fotografi professionisti e non, di porre l’attenzione sui tesori del nostro patrimonio, interpretando il tema della mostra/istallazione “in seno alla cultura”, in un modo che sarà legato alla sensibilità di ognuno di loro. L’accostamento dei nostri “beni” con il seno femminile, metterà in atto la provocazione, da intendersi già nel titolo stesso.
Il progetto non vuole essere assimilato, ad una strumentalizzazione della donna oggetto, con una visione del seno a sfondo edonistico. Tuttavia, partendo da tale presupposto, vuole indurre il visitatore ad una seria riflessione sulla necessità di porre all’attenzione di tutti, l’importanza, del Nostro Patrimonio, nonché la convinzione che solo attraverso la Cultura si possa operare un vero Riscatto. E’ perciò importante che i seni fotografati riportino all’idea della fertilità materna, di una cultura madre, dove il seno non deve essere soltanto giovane e bello ma mostri anche maturità e vecchiaia, colore e culture diverse.
La location dell’evento è stata scelta nell’ambito dei beni confiscati alla mafia, nello specifico, i locali dell’ex deposito del ferro “ICRE”, tristemente conosciuto per delitti mafiosi degli anni passati, e successivamente sequestrato dallo Stato. Tale scelta ha il fine di sottolineare che la mortificazione della nostra cultura è da intendersi in diretta relazione con il fenomeno mafioso che ha “imprigionato” il nostro territorio, del quale, simbolicamente, chiediamo la restituzione.”