C’è anche un bagherese fra le 4 persone arrestate, ritenute di avere messo a segno una rapina, dopo avere legato ed imbavagliato un’anziana donna, per 2 ore.
I 4 avevano rubato la cassaforte che era murata, a colpi di martello e scalpelli.
Le manette sono scattate per Pietro Aiello, 22 anni, di Bagheria, Salvatore Di Pasquale, 36 anni, di Palermo, Piero Oriti Misterio, 33 anni, di Misilmeri e Michele Varia, 27 anni, di Palermo.
Ad effettuare operazione, sono stati gli agenti della squadra Mobile di Palermo.
I quattro, seppur con ruoli diversi, si sono resi protagonisti, lo scorso 24 agosto, della pianificazione e della realizzazione di una rapina in abitazione di rara viltà ed efferatezza.
Le indagini dei poliziotti della sezione “Contrasto al crimine diffuso” della Squadra Mobile palermitana hanno accertato come, nel contesto dell’organizzazione della rapina, Di Pasquale abbia rivestito un ruolo di vertice, specialmente in relazione alla sua capacità di reclutamento e di manovalanza criminale (da impiegare nella commissione del reato).
Prima di agosto, per ben tre volte il colpo era stato progettato e, per vari motivi, era saltato.
Con estrema facilità, Di Pasquale, ad ogni tentativo fallito, era riuscito a assoldare nuove forze per replicare l’assalto.
Per depistare eventuali intercettazioni, prima, durante e dopo il colpo, gli organizzatori, utilizzavano telefonini sempre diversi e un linguaggio criptico improntato al mondo del calcetto.
Così la rapina in abitazione è diventata “la partita di calcetto”, il luogo ove riparare subito dopo aver compiuto il colpo è diventato “lo spogliatoio”, mentre le Forze dell’Ordine erano “l’arbitro”.
Quando nell’estate scorsa, altre 3 persone vennero arrestate, dopo essere state assoldate, Di Pasquale comunicò a Oriti che i tre sodali avevano fatto una partita a calcetto ed “avevano vinto una coppa”.
La rapina venne messa a segno il 24 agosto, secondo gli agenti da Aiello e Varia. I due entrarono in azione nel cuore della notte. Avevano raggiunto l’appartamento attraverso il balcone ed avevano legato ed imbavagliato l’anziana vittima con nastro da imballaggio. A colpo sicuro, avevano poi trovato la cassaforte di casa, smurata con martelli e scalpelli.
L’operazione era durata più di qualche ora ed era andata avanti, nonostante le urla di aiuto dell’attonita anziana.
Dopo avere divelto la cassaforte, contenente pochi preziosi ed esigue quantità di denaro, Aiello e Varia l’avevano successivamente consegnata a Di Pasquale, in luogo sicuro. Secondo la polizia, sarebbe stato lui a provvedere all’apertura della cassaforte con flex e strumenti di effrazione.