di Nicolò Benfante
Signor Sindaco, sono oramai trascorsi cinque lunghi mesi dal Suo incredulo, fatidico e quanto mai (per Lei) inaspettato successo elettorale, che lo ha consacrato Primo Cittadino del Comune di Bagheria.
Certamente, essere un numero primo, reca con sé delle responsabilità non indifferenti; in matematica per esempio, un numero primo (in breve anche primo) è un numero naturale maggiore di 1 che sia divisibile solamente per 1 e per sé stesso; e meno male aggiungerei.
Da tempo osservo l’analisi di quel percorso amministrativo che insieme al Suo Team assessoriale, per certi versi in controtendenza al Suo programma elettorale, ha intrapreso al fine di condurre la nostra città verso il “Risanamento”!
Ma sono anche ben conscio, nel constatare, come ebbi a dire nei miei articoli precedenti, che il dissesto finanziario di un ente a primo acchito, provocherebbe un tumulto/disastro per le condizioni finanziarie del nostro paese; sarebbe un periodo non roseo, fatto di sacrifici e responsabilità che graverebbero sulle tasche dei cittadini; sarebbe un accollarsi di tasse ed imposte per colmare i debiti fatti dalle amministrazioni precedenti;
Trovarsi in una situazione tale non è piacevole per chi politicamente è consapevole di “Forse” sapere e volere amministrare, ma purtroppo, ancora oggi, Signor Sindaco, non trovo quelle ricette o prescrizioni tali, o forse mio malgrado non colte, atte a manifestare la “Cura” di quel risanamento intrapreso.
Tutta questa breve premessa, serve semplicemente a scandire gli effetti negativi che esalano all’interno di quel palazzo istituzionale, che non riesce a dettare e dirimere, oltremodo, garantire gli aspetti di quei beni e servizi essenziali ed indispensabili al cittadino.
Non sto a ricordarLe il significato di “beni e servizi essenziali”, ma tecnicamente non è piacevole, Signor Sindaco, apprendere dai genitori che ti incontrano per strada, il disagio che quest’amministrazioneprovoca nel non riuscire a mantenere e garantire la gestione di questo servizio (da2 ore a 4 ore al giorno e comunque sempre inferiore al minimo garantito) perché impossibilitato a reperire le risorse idonee; causando disagio alle famiglie e quanti necessitano di tale fabbisogno giornaliero quale ausilio e sostentamento per il vivere quotidiano.
Penso che il problema del reperimento risorse sia da ricercare in ambiti diversi ed oserei affermare tecnici.
Ricordo a me stesso e conseguentemente a Lei, Signor Sindaco, che il diritto alla persona è costituzionalmente tutelato e rientra tra gli aspetti primari volti a garantire “il godimento dei diritti alla vita, alla salute, alla libertà ed alla sicurezza, alla libertà di circolazione, all’assistenza e previdenza sociale, all’istruzione ed alla libertà di comunicazione”.
Non sto qua a richiamare il riferimento normativo contenuto nella Legge 12 Giugno 1990 n° 146 che Lei, sicuramente, ben conosce.
Non sto qua a ricordarLe le innumerevoli sentenze emesse dal Tribunale Amministrativo a favore dell’istituzione da parte degli enti a garantire il funzionamento dei servizi pubblici essenziali;
Non sto qua a ricordarLe che la Sua amministrazione non è a tutt’oggi dotata di alcun bilancio riequilibrato che Le consenta di poter avere un quadro finanziario-economico della situazione attuale.
Non sto qua a ricordarLe che aspettiamo, tra le tante sorprese, di introitare le somme che arriveranno (come fiume in piena) dalla riscossione di quell’aumento illegittimo del 5% della Tari, che metterà a posto ogni singolo tassello debitorio che quest’amministrazione aveva previsto con oculatezza nell’affinamento di quel piano tecnico, anche in assenza di bilancio.
Purtroppo i bilanci tecnicamente si redigono con la/le volontà dei numeri!
Mi creda se queste sono le condizioni, certamente, Signor Sindaco, come meglio comprenderà, la certezza del dubbio tra risanamento e dissesto è sempre pendente.
E’ giusto lottare per un risanamento; ma qual è il prezzo che noi cittadini dobbiamo pagare per alimentare finanziariamente questo enorme buco nero (blackhole) ?
Forse Pagare?
Anche per servizi non ricevuti ?
Mi rendo sempre più conto Signor Sindaco, che durante questo Suo breve periodo amministrativo, abbiamo assistito a dei cambiamenti in corso d’opera per meri e propri fallimenti a carico del suo staff, ad oggi la “Smeritocrazia” e “l’incompetenza“ sono la Sua chiave di volta di quel passaggio che genera incertezza ed impoverimento sociale e culturale..
Se questo è l’intendimento del suo continuo e immutevole percorso amministrativo, nella pur condivisione di una difficile gestione dell’ente, senza alcuna previsione di bilancio o barlume di previsione tecnica-finanziaria che permetta di intravedere la fiammella della speranza, La invito a rivedere attentamente i numerevoli passi indietro, sino ad oggi, da Lei compiuti e porre le condizioni di eseguirne almeno Uno in avanti da vero numero Primo.
Sono sempre più convinto del fatto che più che un risultato storico per Lei, lo definirei la Prima ed ultima chance politica, quale frutto di un caso fortuito traimpegno/regalo mirato per le sorti della nostra città.
Se queste sono le condizioni del suo modus operandi senza alcuna programmazione economica-finanziaria, dell’arte di arrangiarsi per vivere il quotidiano, del domani si vedrà, del confronto nessuna collaborazione, penso che difficilmente potrà ritrovare la strada del cambiamento ed allora ………… Si Dimetta!