L’articolo 34 comma 7 del “Regolamento per il Funzionamento del Consiglio Comunale e per l’esercizio delle Funzioni dei Consiglieri Comunali” recita così: “ l’avviso di convocazione deve precisare se l’adunanza ha carattere ordinario o straordinario e se viene convocata d’urgenza e se la stessa si tiene su determinazione del Presidente o su richiesta del Sindaco o di un quinto dei consiglieri. Il Consiglio è convocato d’urgenza quando sussistono motivi che devono essere indicati dai richiedenti e valutati dal Presidente rilevanti ed indilazionabili che ne rendono necessaria la riunione”.
Comincia così questo comunicato, non per una lezione sul regolamento, ma porre l’accento su quanto di seguito esposto e sull’operato della presidente.
Tutto nasce il 5 settembre 2014, quando durante la seduta di un consiglio straordinario e urgente, richiesto dal M5S, sullo stato dei lavori della scuola “G. Puglisi”, è presente, sugli spalti, una delegazione di genitori, di bambini diversamente abili ed operatori del settore, che vedono negato ai propri figli il diritto allo studio (garantito dalla Costituzione Italiana agli artt. 3, 33 e 34), poiché il Comune non provvede ad erogare i servizi essenziali a garantire ciò, ovvero servizio igienico-personale, trasporto ed assistenza all’autonomia ed alla comunicazione.
Si susseguono incontri tra l’Amministrazione ed i cittadini interessati e si giunge al 15 ottobre c.a. quando viene organizzato dai genitori dei bambini ed una delegazione della CGIL, a sostegno dei lavoratori del settore, un Sit-in di protesta presso la sede di Palazzo Butera per manifestare contro la mancata erogazione dei servizi a più di un mese dall’inizio dell’anno scolastico e per alzare la voce sulla “soluzione tampone” proposta dall’amministrazione di garantire per 2 ore al giorno e sino al 20 dicembre 2014 l’assistenza igienico-personale, quest’ultima ritenuta poco incisiva se non “un affronto” ai bisogni di bambini e famiglie.
A quel sit-in, ero presente anch’io, anche perché coinvolto personalmente da tali problemi, constatata la “pochezza” delle risposte date dai rappresentanti dell’amministrazione ho deciso di coinvolgere i miei colleghi consiglieri di minoranza nel chiedere un consiglio straordinario, urgente ed aperto affinchè si affrontasse la tematica nel luogo che più di qualunque altro rappresenta tutta la città ovvero l’aula Consiliare.
La richiesta viene protocollata il 15/10/2014 a firma di 10 consiglieri di minoranza (gli altri 2 non raggiungibili poiché fuori città per lavoro, ma comunque tempestivamente avvisati e assolutamente favorevoli).
E’ giunti a questo punto che qualcosa non quadra più…….
Già l’indomani dalla presentazione della richiesta, tramite un comunicato sul sito del Comune di Bagheria, si informa la cittadinanza che è stato convocato un “tavolo tecnico” tra l’amministrazione ed i dirigenti scolastici per trattare l’argomento.
Seguono circa 4 giorni di silenzio sino a quando, il 22/10/2014, viene convocata un conferenza di capigruppo dall’Ufficio di Presidenza”.
In quella sede assistiamo all’ennesima dimostrazione d’inadeguatezza del presidente del Consiglio comunale nel gestire le dinamiche, le richieste ed i lavori di qualunque riunione istituzionale si svolga sotto la propria direzione.
In quella sede infatti la Presidente sminuisce la nostra richiesta dichiarando che “ci stiamo lavorando”, schierandosi apertamente e mostrando la sua faziosità con quel “CI STIAMO”.
Subìto quest’ennesimo affronto alla nostra dignità di consiglieri comunali, proponiamo di convocare il consiglio in seduta straordinaria ed urgente, aggiungendo all’ordine del giorno altre due tematiche urgentissime: Contrattisti e Dichiarazioni del procuratore Agueci su possibili infiltrazioni mafiose, nel frattempo pervenute, anch’esse, come richiesta di convocazione di consigli straordinari e urgenti.
La seduta si chiude senza una decisione chiara, ma con l’apparente volontà di dare corso alla nostra proposta.
La stessa sera esce un comunicato del M5S dove si dice che “hanno ritenuto opportuno optare per un consiglio ordinario per affrontare i temi”.
Ora una serie di domande sorgono spontanee:
Chi assume le decisioni di convocazione, il presidente (che dovrebbe avere potere decisionale in tal senso), il gruppo consiliare del M5S o il Sindaco?
E’ possibile che un movimento che rappresenta 5.243 voti su 28.177 voti validi, corrispondenti al 18,61%, determini in modo assolutistico i tempi e le modalità dei lavori consiliari, in ragione di una legge regionale del tutto sbagliata e che rafforza il principio “dell’arroganza dei numeri”?
Per quanto la Presidente, supina alla volontà di una “parte”, palesemente attiva militante del Movimento 5 Stelle vuole andare avanti calpestando regole, dignità e diritti di consiglieri di opposizione e di ogni cittadino che non sia militante o simpatizzante del movimento?
Dall’inizio della Consiliatura assistiamo a una grave mancanza di democrazia, una mancanza grave dovuta ad uno “pseudo confronto” fondato sull’arrogate logica dei numeri voluta dalla maggioranza, denunciato tra l’altro in ogni consiglio comunale e da un presidente inadeguato nel proprio ruolo, succube e subordinata al volere del movimento di appartenenza.
L’articolo 20 comma 1 del “Regolamento per il Funzionamento del Consiglio Comunale e per l’esercizio delle Funzioni dei Consiglieri Comunali” recita così: “Il Presidente rappresenta l’intero Consiglio comunale, ne tutela la dignità del ruolo ed assicura l’esercizio delle funzioni allo stesso attribuite dalla legge e dallo statuto”. Ebbene, ad oggi dalla presidenza nulla di tutto questo è stato rispettato!
Non è assicurato lo svolgimento delle nostre funzioni se la carica istituzionale garante del consiglio (il Presidente del Consiglio Comunale), si permette di ignorare una richiesta di convocazione del consiglio richiesto, oltre che urgentemente anche aperto per dare voce ai diretti interessati, e che per legge DEVE essere convocato cosi come richiesto entro e non oltre 20 giorni.
Per non parlare “del Tavolo Tecnico” casualmente convocato subito dopo la presentazione della richiesta di consiglio, negando la possibilità di partecipare a chi come noi vuole contribuire attivamente e seriamente a trovare una soluzione al problema ma non fa parte, ne è simpatizzante della “movimento”, man mano sempre più esclusivo e settario.
Segue la totale mancanza di comunicazione tra l’ufficio di presidenza ed i consiglieri di minoranza, ogni comunicazione riguardante la vita politica ed amministrativa della città (vedasi recenti cambi assessoriali, nomine ecc…., riunioni cittadine, conferenze stampa per presentazioni di progetti faraonici quanto utopici) delegata a comunicati stampa nonostante quasi giornalmente siamo impegnati in commissioni e quindi facilmente raggiungibili.
In conclusione, questo comunicato, ha lo scopo di informare la città su una vicenda che calpesta palesemente i principi di democrazia e la dignità di una parte del consiglio.
Di informare i genitori, i lavoratori del settore (che personalmente ritengo parte integrante del progetto di inserimento di questi giovani, in quanto si instaura un rapporto di fiducia tra bambino ed assistente) e chiunque voglia dire la propria sul tema, che la loro voce è stata strozzata dall’arroganza del M5S che, forte dei numeri d’aula (che ricordiamolo non rappresenta la maggioranza della città), confonde la casa comunale con un “pastificio” di cui si sentono i padroni.
Questo comunicato ha lo scopo di sottolineare che, ai sensi del su citato articolo del regolamento, questo presidente non è in grado di garantire l’imparzialità necessaria per i ruolo che ricopre, non è in grado di tutelare la dignità dei TUTTI i consiglieri comunali e quindi della città tutta, per questi motivi si rinnova la richiesta, già avanzata in consiglio, delle dimissioni da parte del presidente.
consigliere comunale “Cambiare Bagheria”