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lunedì 25 Novembre 2024

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Compie oggi 188 anni la città di Bagheria, nata il 21 settembre 1826

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bagheria anticadi Martino Grasso

Spegne oggi 188 candeline il Comune di Bagheria.
Il villaggio era annesso al Comune di Palermo.
Ma già dal 1818 gli abitanti della Bagaria cominciarono ad avanzare richiesta al Sovrano delle due Sicilie l’istituzione del loro villaggio a Comune autonomo.
Il 20 maggio del 1818 il re accolse la richiesta e dispose una Consulta dei Reali domini per discutere il parere di eventuale divisione dei villaggi di Bagaria e Santa Flavia da Palermo.
Il Decurionato temeva di perdere i dazi derivanti dalle entrate, ed era contrario.
Ma esistevano le condizioni affinché i villaggi diventassero autonomi: mezzi per provvedere alle spese civiche, numero sufficiente di abitanti e adeguata distanza da Palermo.
Seguirono vari pareri favorevoli da parte del Luogotenente Generale di Sicilia  e anche la Consulta diede parere favorevole.
Anche l’intendente della Valle di Palermo, Duca di Sammartino diede il via libera.
Il regio decreto venne firmato da Francesco I di Borbone re delle due Sicilie il 21 settembre 1826.

Bagheria ed Aspra vennero congiunti (contavano 5.349 abitanti) diventando Comune Autonomo di seconda classe e sede di Municipio.
Ecco il testo del decreto con cui vennero anche tracciati i confini:
Art.1 –  I villaggi di Bagaria, Aspra, Santa Flavia, Casteldaccia, Soltanto, Porticello e Sant’Elia siano divisi dal Comune di Palermo e formino due comuni separati, cioè:
Bagheria, composto da Bagaria ed Aspra colla residenza della Amministrazione nel primo, Solanto composto da Santa Flavia, Casteldaccia, Solanto, Porticello e Santa Elia, colla residenza dell’Amministrazione in Santa Flavia.
Per Bagaria.
Dalla torre di Capo Zafferano a salire sino alla Portella di Catalano. Da questa Portella scendendo per la via che divide il fondo Parisi da quello di Torremuzza sino al punto che immette nella strada della valle. Da detta strada a scendere sino alla punta del muro che divide il fondo del Conte di san Marco, e lo divide da quello di san Cataldo. Camminando col detto mure ad uscire nella via che conduce sotto la cascina a fondo di Furnari, e che porta sino al Vallone di Spuches lasciando i fondi di sotto, incluso quello di san Marco come sopra, aggregati all’infrascritto territorio di Solanto: quelli di sopra detta via aggregati al territorio di Bagaria.
Dal detto vallone de Spuches, e propriamente ove unisce l’antica trazzera, rimanendo aggregata alla Bagaria la casina di esso Spuches, che resta nella parte superiore della anzidetta via, salendo per come cammina la detta trazzera sino al confine dei territorio di Ogliastro e Misilmeri, lasciando tutti i fondi a dritta di detta trazzera, aggregati al territorio di Bagaria e quelli a sinistra, ossia sottoposti al territorio di Soltanto.
Da detti confini di Ogliastro e di Misilmeri, scendendo sino al confine del territorio di Ficarazzi e da lì girando lungo la spiaggia ad attaccare la detta Torre di capo Zafferano.

(notizie storiche tratte da “Bagheria” di Antonino Russo)

 

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