È terminato il cartellone delle rappresentazioni teatrali previste nell’ambito di APQ IN SCENA, rassegna estiva di spettacoli, degustazioni e visite guidate, organizzate nell’ambito del progetto APQ “Giovani protagonisti di sé e del Territorio”. Proprio i giovani sono i protagonisti indiscussi di tutti gli eventi in calendario che si concluderanno a settembre.
E grande risonanza ha avuto proprio la rassegna teatrale: svoltasi sul territorio bagherese dal 25 giugno al 7 luglio, è stata caratterizzata dalle grandi performance degli attori, tutti rigorosamente giovani, studenti e non, del nostro territorio, che hanno frequentato durante l’anno scolastico i laboratori teatrali previsti dal POF delle varie scuole coinvolte e dall’APQ, che ha esteso anche a chi studente non è , ma ama ugualmente il teatro, l’opportunità di essere “protagonista” della scena. È il connubio fra scuola e progettazione extra-curriculare che ha regalato il meritato successo a questa rassegna teatrale, unica nel suo genere. Gli spettatori hanno, infatti, potuto ammirare e udire rappresentazioni teatrali di grande “respiro”, come la rivisitazione classica de “A proposito di Edipo” e della pièce francese “Rinoceronte”, e altre opere teatrali avvincenti come “Aggiungi un posto a Tavola”, “Policromie in musica e parole”, “Ancora aspettando Godot”, “L’isola plurale: viaggio semiserio per un identikit del siciliano”.
A organizzare la rassegna il gruppo di coordinamento dell’APQ, che ha messo insieme l’ITC “Don Luigi Sturzo”, il Liceo Classico “Francesco Scaduto”, l’IPIA Salvo D’Acquisto”, l’associazione “Libertea” e altri gruppi giovanili, realizzando, per la prima volta nel territorio, questo cartellone teatrale.
Ci dice la professoressa Enza Giamporcaro, responsabile dei due laboratori dell’I.T.C.: “Non ci stanchiamo mai di ripetere che la rappresentazione finale è solo uno dei momenti di un percorso educativo complesso e articolato. Dal mese di febbraio, i nostri ragazzi sono stati guidati in questo percorso da un giovane ma affermato regista del territorio: Francesco Romengo. È con lui che gli studenti hanno lavorato alla messinscena di uno dei capolavori del teatro dell’assurdo: Rinoceronte di Ionesco. Un’opera che sicuramente stimola la riflessione sui temi del conformismo sociale, dell’alienazione e della ricerca della propria identità: è un invito a riflettere sui rischi derivanti da tutte le stupide e inspiegabili omologazioni. Quest’anno siamo ancor di più soddisfatti grazie alla progettazione dell’APQ che ha reso ancor più protagonisti i giovani, perché, abbattendo le barriere e i pregiudizi che talvolta contrappongono gli studenti di Istituti e provenienza diversi, si creano occasioni d’incontro e di crescita non solo per i giovani partecipanti, ma anche per gli educatori e la collettività tutta. Questa prima esperienza, fatta con il cartellone di eventi creato da APQ in Scena, ha rivelato le grandi potenzialità espressive dei nostri giovani che trovano nella scuola e nelle associazioni del territorio non solo momenti di aggregazione, ma anche la possibilità di vivere esperienze significative attraverso il teatro, la musica e la danza. È evidente anche che le nostre scuole, seppur tra mille difficoltà tecniche e/o burocratiche, sanno stare insieme, sanno collaborare, sanno fare squadra”.
Aggiunge la professoressa Mimma Bruno, docente dell’ITC Sturzo e animatrice del progetto APQ: “Diversi sono gli spunti di riflessione su cui vale la pena soffermarsi a conclusione di questa rassegna, per evitare che un’esperienza significativa e positiva rimanga un evento effimero, come tante altre volte è avvenuto. In primo luogo va sottolineata la capacità nel programmare e realizzare il cartellone degli spettacoli, che i diversi soggetti coinvolti hanno dimostrato di mettere insieme, integrando e rafforzando a vicenda due esperienze maturate negli anni precedenti nel territorio: il lavoro dei laboratori teatrali delle scuole (in particolare l’esperienza dell’I.T.C. e del Liceo classico nell’ambito del Consorzio di Pollina) e le iniziative di animazione territoriale messe in atto dalla precedente APQ. L’esperienza di oggi ha reso evidente che gli obiettivi formativi, di lotta al disagio giovanile e alla dispersione scolastica perseguiti dai laboratori teatrali delle scuole, si possano integrare con la dimensione sociale che il teatro assume nel momento in cui crea le condizioni per facilitare inclusione sociale, dialogo intergenerazionale e sviluppo di competenze spendibili, anche in ambito lavorativo. Va evidenziata anche l’opportunità offerta agli attori delle politiche di sviluppo locale di dare continuità nel tempo all’iniziativa, concorrendo, ognuno per le proprie competenze, a mettere insieme risorse umane e materiali, a puntare sul protagonismo dei giovani, a programmare per tempo gli interventi appropriati per riproporre annualmente un cartellone teatrale che risponda al bisogno della comunità”.
Viviana Lamesta
Responsabile Comunicazione APQ