Il candidato a sindaco Gino Di Stefano, sostenuto da 2 liste civiche (“L’aquilone” e “Insieme”) ha aperto al campagna elettorale, alla presenza di circa 250 persone. Presenti, al tavolo dei relatori, anche Mimmo Maggiore che ha ritirato la sua candidatura per sostenere Di Stefano, l’avvocato Tania Naro e il commercialista Niccolò Benfante. Alla serata hanno preso parte anche i candidati al consiglio comunale: molti i giovani e anche le donne fra i candidati (quasi tutti alla prima esperienza elettorale).
Non mancano anche consiglieri uscenti che hanno deciso di appoggiare la candidatura di Gino Di Stefano, come Paolo Amoroso, Angelo Puleo, Rosario Giammanco, Pietro Di Quarto, anche loro presenti alla serata. Il candidato sindaco Gino Di Stefano ha aperto il suo discorso elettorale parlando della difficile situazione economica del Comune di Bagheria, non nascondendo ai presenti ciò che deriverà dal probabile dissesto economico o dal piano di riequilibrio: “una situazione difficilissima – ha detto Di Stefano – che non permetterà di fare miracoli.Oggi siamo nelle condizioni di tentare di riportare il nostro Comune a una situazione di normalità e chi promette libri dei sogni mente sapendo di mentire”. Parlando di programma elettorale Gino Di Stefano ha sottolineato che le priorità saranno legate al risanamento economico del Comune e alla riorganizzazione della pianta organica in funzione delle esigenze della cittadinanza. Occorrerà poi pensare ai giovani, per evitare che lascino la nostra terra per tentare fortuna altrove.
Il candidato sindaco ha anche elencato delle soluzioni per creare nuova occupazione, attraverso il recupero delle aree artigianali e attraverso accordi con aziende italiane, multinazionali e marchi esteri che potranno investire a Bagheria a condizione che garantiscano lavoro ai cittadini bagheresi. “Non è per noi uno scandalo – dice il candidato sindaco- pensare di dover trattare occupazione per i nostri concittadini con le grandi imprese che vorranno investire nella nostra città. Dobbiamo dire basta all’assistenzialismo e ridare dignità lavorativa ai cittadini. Occorrerà al contempo – ha aggiunto – ripristinare i servizi essenziali per le fasce deboli e portatori di handicap” .