di Pino Grasso
A distanza di 31 anni e a seguito dell’imponente manifestazione rievocativa della marcia antimafia “Bagheria – Casteldaccia”, tenutasi in occasione del trentesimo anniversario, il 26 febbraio dello scorso anno, la Provincia Regionale di Palermo ha accolto la richiesta di intitolare la strada provinciale 88 (la strada dei Valloni) alla “Marcia Antimafia 26 febbraio 1983”. Il Centro Studi “Pio La Torre” domani, organizzerà due manifestazioni al momento della scopertura della targhe che avverrà alle ore 9 all’inizio della strada provinciale alla periferia di Casteldaccia e alle ore 10 a Bagheria all’innesto della stessa arteria con via De Spuches.
Nei due luoghi si concentreranno i cittadini dei rispettivi paesi e gli studenti, figli di quei padri che trent’anni fa parteciparono alla prima e imponente manifestazione antimafia che si ricordi. La manifestazione ha ottenuto l’adesione delle Comunità ecclesiali, dei sindacati, del mondo dell’associazionismo e delle due amministrazioni comunali di Bagheria e Castaldaccia. Gli studenti, con i loro insegnanti e i cittadini di Bagheria si concentreranno davanti la scuola “Giuseppe Cirrincione” alle 9.30 da dove si muoveranno in corteo sino al luogo dove sarà collocata la targa.
Sul luogo dove saranno collocate le targhe ci saranno brevi interventi da parte dei rappresentanti delle autorità locali e del movimento delle scuole. Interverrà il commissario della Provincia Domenico Tucci.
Gli organizzatori hanno invitato a parlare anche il Presidente della Regione, Rosario Crocetta. “L’iniziativa nasce con l’obiettivo di consolidare la memoria della rivolta popolare contro gli eccidi della guerra di mafia che nei primi anni ’80 insanguinò la zona – dicono gli organizzatori – di riappropriarsi simbolicamente della strada dei Valloni, allora utilizzata come via di fuga dai killer di mafia, di riproporre il tema dello sviluppo e della crescita della legalità di una zona afflitta da un grave disagio sociale a causa della crisi, aggravata dai fenomeni estorsivi e di usura diffusa e dai tentativi di ricostituzione delle organizzazioni mafiose per fortuna sinora sgominate dalle forze di polizia”. I recenti delitti e le dichiarazioni dei pentiti dicono che il pericolo mafioso incombe sulla sicurezza delle persone e delle imprese e condizionano lo sviluppo.