di Pino Grasso
“L’amministrazione comunale ha rinunciato a circa 4 milioni di euro per lo sviluppo del territorio relativi ai progetti “I-NEXT“ e “Bus ecologici: sperimentazione”.
La denuncia arriva dagli attivisti del Movimento Cinque Stelle i quali hanno contattato i responsabili dei progetti del CNR ITAE di Messina per chiarimenti circa il loro esito nel territorio di Bagheria. “Abbiamo appreso che ci sono stati degli “inconvenienti tecnici” – affermano gli attivisti – cui l’Amministrazione non ha saputo o voluto ottemperare inviando una lettera di non disponibilità a proseguire nei progetti di sperimentazione”. I progetti, in linea con il piano d’azione dell’Unione Europea sulla mobilità urbana e sulle energie rinnovabili, affrontano le tematiche dell’innovazione della gestione dei trasporti ecologicamente sostenibili, l’ottimizzazione della produzione e il risparmio energetico degli edifici.“Questi progetti avrebbero consentito alla città, sia di dotarsi di un circuito di trasporto pubblico, ad oggi assente – aggiungono – collegando i vari quartieri della città e venendo incontro alle esigenze più volte sollevate dai cittadini bagheresi, sia di utilizzare negli edifici pubblici energia da fonti rinnovabili con conseguente risparmio dei costi a carico della collettività. Il progetto di sperimentazione prevedeva la dotazione di Bus ecologici ibridi per l’espletamento del servizio di trasporto pubblico urbano, predisposto in collaborazione con il CNR ITAE di Messina”.
Agli uffici di piazza Indipendenza precisano che si trattava soltanto di una sperimentazione che prevedeva impegni gravosi da parte del Comune come la messa a disposizione del sito del mercato ortofrutticolo che doveva essere bonificato, la disponibilità di personale e spese che come è noto l’amministrazione non è in grado di impiegare, considerata la grave crisi finanziaria. “La polemica innescata è strumentale – dichiara il sindaco Vincenzo Lo Meo – posso assicurare che abbiamo riflettuto e ponderato bene sulla proposta, ma c’era da affrontare costi notevoli che non potevano sostenere. E poi non c’era un finanziamento ma soltanto una procedura di intenti con il CNR ITAE di Messina che ci aveva richiesto delle cose per noi improponibili”.