di Pino Grasso
Da quasi 7 anni, alunni, genitori e docenti del quinto Circolo Didattico “Antonio Gramsci” attendono l’esecuzione dei lavori di restauro dell’edificio scolastico reso inagibile per motivi strutturali. L’istituto fu chiuso il 22 dicembre del 2005 a seguito di una perizia dei vigili del fuoco che dichiaravano l’inagibilità della scuola e i cui lavori di manutenzione non sono stati mai eseguiti. Da allora il Comune versa un canone di locazione annuo di 75.000 euro e che pesa sui contribuenti. Ancora una volta i genitori si rivolgono all’amministrazione comunale e all’assessore di turno per chiedere ragione dei ritardi che impediscono il completamento dei lavori di restauro.
“Caro assessore il V Circolo Gramsci ha vinto il torneo di calcio classificandosi al primo posto, sia come squadra maschile che femminile – scrivono – ma la nostra gioia è stata fatua e la gioia si trasformava in rabbia, delusione, impotenza. Per noi si tratta di una vittoria amara perché ha vinto la scuola fantasma, la scuola che non c’è, la scuola di cui tutti si sono disinteressati e che crea forte imbarazzo quando se ne parla, quasi fosse un tabù. La nostra lotta per riavere la storica sede di via Gramsci va avanti da sei lunghi anni e Lei arriva dopo una serie di assessori, provenienti da tutti gli schieramenti, i quali hanno sempre finto di interessarsi del problema, carpendo la nostra buona fede e la nostra ingenuità”.
I lavori di ristrutturazione della scuola furono appaltati nel 2006 per l’importo complessivo di 964.678,63 euro, successivamente fu redatta una perizia di variante suppletiva dell’importo di 1.005.893,22 euro, alla ditta l’impresa “Cst Costruzioni S.r.l.” di Mussomeli, ma successivamente, nel 2010 il contratto fu rescisso per inadempienze. “Conoscevo bene la situazione e fin dal mio insediamento ho preso in mano la situazione – afferma l’assessore ai Lavori pubblici Nicola Tarantino – purtroppo ci trasciniamo dietro una serie di contraddizioni nel senso che il rapporto non è stato facile con la ditta. Ho fatto un calcolo delle somme spese ed ho fissato un incontro con i rappresentanti della ditta per capire come fare per uscire dal ginepraio in cui ci siamo impantanati e vedere se quanto abbiamo in cassa basterà per rendere la scuola sicura e finalmente fruibile”.
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