Due boss messinesi, Calogero e Vincenzino Mignacca, latitanti dal 2008, rintracciati dai carabinieri in un casolare nella campagna alla periferia di Lentini hanno tentato il suicidio per evitare la cattura.
I due, esponenti di spicco del clan dei tortoriciani, sono stati scovati questa notte dai carabinieri di Siracusa e di Messina in un casolare nel Siracusano. Uno dei due fratelli, Vincenzino Mignacca è morto dopo essersi sparato un colpo di pistola mentre l’altro, pure lui armato, è stato bloccato dai militari.
L’operazione è stata condotta dai reparti operativi del Gis di Messina e Catania, coordinati dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Messina. Calogero e Vincenzino Mignacca, rispettivamente di 41 e 45 anni, boss del clan mafioso di Tortorici, un paese del messinese sui Monti Nebrodi, sono stati condannati all’ergastolo con sentenze definitive per associazione mafiosa, omicidi, rapine, estorsioni ed altri reati.
I carabinieri dei Gruppi di intervento speciale, dopo avere circondato il casolare di campagna dove si nascondevano i due latitanti, hanno più volte intimato loro di arrendersi prima di fare irruzione nel covo sfondando la porta di ingresso e immobilizzando Calogero Mignacca che era in possesso di una pistola. Il fratello Vincenzino, che si trovava in un’altra stanza, alla vista dei militari coperti dagli scudi protettivi si è sparato un colpo di pistola alla tempia.
I due, coinvolti nell’operazione antimafia Icaro-Romanza, sono stati condannati all’ergastolo con l’accusa di associazione mafiosa, omicidi ed estorsioni commessi tra il 1997 e il 2000 nell’hinterland tirrenico messinese. (si24.it)