di Domenico Aiello
Osservando le cose della politica che accadono in Italia o, meglio ancora a Bagheria, torna spesso alla mente una pensiero di Sciascia: tutti i nodi vengono al pettine… quando c’è il pettine!
Ai tanti che cominciano a rimpiangere i bei vecchi tempi della cosiddetta Prima Repubblica bisogna ricordare che i ministri del bilancio di allora sostenevano che il debito pubblico fosse una risorsa per il Paese. I cavalli di razza della politica contavano sul fatto che sarebbero state le generazioni successive a pagare la montagna di cambiali che firmavano tutti insieme appassionatamente.
Le vere risorse dell’Italia sono state sempre l’intelligenza e la laboriosità, la capacità di sacrificio e la voglia di migliorare la propria vita e quella degli altri. Invece le dissennatezze e gli sperperi (spesso solo in favore degli amici) hanno solo consolidato le caste e le corporazioni di turno portando però velocemente i nodi al pettine.
Ora è importante capire chi tiene in mano il pettine: non siamo stati noi, i cittadini, ad aver messo in crisi chi ci ha governato bensì altri… cioè la Crisi, l’Europa, i Poteri Forti, il Complotto … e via delirando! Noi ci svegliamo solo ora che la casa brucia e temiamo, giustamente, di perdere il poco che abbiamo, e qualcuno, forse, il tanto che ha. Tutti sappiamo che il disastro economico e sociale della Repubblica Italiana lo pagheremo solo i soliti noti cioè la maggior parte del popolo italiano e non chi lo ha causato.
Anche a Bagheria il Sindaco dice che il peso dei debiti pregressi e degli errori del passato potrebbero mandare in fallimento il Comune e ci chiede sacrifici: il Comune erogherà solo servizi essenziali e sarà aumentata la pressione fiscale sui cittadini altrimenti verranno Altri… i Commissari… e faranno di peggio… appunto il pettine!
Due cose sono state sempre facili in politica: aumentare le tasse e dire sempre di no al loro aumento. C’è chi ha vissuto elettoralmente di queste soluzioni apparenti ed entrambe sono state praticate ma il risultato è sotto gli occhi di tutti: una classe politica nel suo insieme abdica alle proprie responsabilità, viene presa per le orecchie e aspetta che passi la tempesta per ricominciare forse come prima. E in più fa polemica contro chi cerca di turare le falle della nave! Ora si scopre che esiste il capitalismo brutto e cattivo:sono tutti indignados, a destra come a sinistra. E prima dove eravate?
Prima o dopo andremo a votare e il popolo sovrano valuterà verso quale futuro si vorrà andare ma nell’immediato a Bagheria, visto che abbiamo votato l’altro ieri, quali soluzioni vengono prospettate oltre ai due falsi rimedi cui accennavo prima?
Abbiamo forse sentito proposte concrete per ridurre le spese della macchina comunale e per il ristabilimento minimo delle regole del vivere civile che spesso a Bagheria sono sotto ogni standard? Ci dobbiamo rassegnare ad avere servizi pessimi ma con costi favolosi? Persino alcuni risultati raggiunti nel passato, come il PRG, sembrano svanire.
I cittadini credo che sarebbero disponibili, almeno quelli che ne hanno la possibilità economica, a fare sacrifici ma a condizione che l’esercizio della politica ritorni finalmente ad essere un servizio per la collettività e non un mestiere in favore di pochi. Soprattutto è necessario che l’Amministrazione e il Consiglio, nelle sue varie componenti politiche, facciano ipotesi concrete per risolvere i problemi della città in modo che la cittadinanza possa così capire chiaramente a chi assegnare la responsabilità dell’agire amministrativo o politico. Stiamo ora assistendo alla ricerca di una maggioranza stabile a sostegno del Sindaco e agli ennesimi riposizionamenti fra i consiglieri. Forse sarebbe più efficace una Grande Coalizione con un programma essenziale: così ognuno rimarrebbe al posto che gli hanno assegnato gli elettori e magari si collaborerebbe meglio… se lo fanno B & B a Roma perché non farlo a Bagheria? Può darsi che qualcuno si ritenga abile come Depretis o Giolitti ma la città è a pezzi e la politica non sembra accorgersene.
In democrazia noi cittadini dovremmo essere il pettine. Il popolo o diventerà il vero sovrano o continuerà a passare la mano ad Altri!