di Martino Grasso
E’ un “via vai” triste e silenzioso, di amici e parenti, quello che ha avuto luogo per tutta la giornata di ieri in via Nino Bixio.
Tutti a rendere l’ultimo saluto alla signora Caterina Fricano di 51 anni e alla mamma Maria Trupia, di 77 anni, entrambe morte nel terribile incidente di domenica notte, lungo la strada Palermo-Sciacca.
La salma della signora Caterina è giunta subito dopo l’incidente. E’ stata deposta nel salone del piano terra, dove viveva l’anziana mamma. La signora Caterina, infatti, abitava al secondo piano, era vedova da 4 anni.
Anche la mamma era vedova da tempo.
Nel terribile impatto c’erano anche i 4 figli, due gemellini minorenni e Isidoro e Rosario, che erano al volante delle due macchine coinvolte nel terribile scontro. Rosario porta addosso i segni dell’incidente. Zoppica e ha una mano medicata. Non riesce a darsi pace, come il fratello. Entrambi sono traumatizzati. In pochi secondi hanno perso la mamma e la nonna.
“Tutto è avvenuto in pochi attimi” racconta Rosario, non riuscendo ad aggiungere altro.
Le fasi terribili dell’incidente le racconta un parente: Nino, che viaggiava a bordo della lancia Musa.
“Stavano ritornando a Bagheria -dice- venivamo da Sciacca. Avevamo trascorso una giornata in allegria. Ad un certo punto abbiamo visto questa macchina, la Nissan arrivarci contro nella nostra carreggiata. Isidoro ha sterzato, la macchina ha toccato la fiancata e siamo finiti nel guard rail. Poi, dopo pochi secondi, abbiamo sentito uno schianto. La Nissan aveva travolto l’Opel Corsa, frontalmente”.
Le due donne sono morte nella notte, la signora Caterina sul colpo, mentre la mamma, all’Ospedale Civico, dove era stata condotta, nel vano tentativo di salvarla.
Feriti, ma non gravemente, tutti gli altri.
Nella casa di via Nino Bixio ieri mattina è arrivato anche padre Filippo Custode, il parroco della chiesa del Santo Sepolcro, dove domani, alle 15,30, si celebrerà il funerale per entrambe le donne. Il parroco ieri ha cercato di dare un conforto spirituale in un momento in cui le domande si affollavano e alle quali nessuno sapeva dare una risposta.